Emergenza Somalia: MSF sta ampliando le proprie attività

Mogadiscio

Paradossalmente, il primo dato evidenziato dalla nostra équipe a Mogadiscio è che la malnutrizione non è il problema medico più urgente. Ci sono altre priorità sanitarie come la cura del colera e del morbillo o la vaccinazione contro il morbillo. Anche l’accesso all’acqua è un problema, per questo stiamo organizzando la distribuzione di acqua potabile.
Un’altra problematica è quella degli alloggi, per questo abbiamo messo in piedi la distribuzione di generi non alimentari per migliorare le condizioni di vita degli sfollati.

Mégo Terzian, direttore delle operazioni, MSF

Liben, Etiopia

I rifugiati somali si dirigono verso il campo di Liben, in Etiopia. Nel mese di luglio sono arrivate più di 20.000 persone, portando il numero di rifugiati presenti in questa vasta serie di campi a circa 118.000.

Quando giungono al campo, più della metà dei bambini sotto i 5 anni di età sono affetti da malnutrizione. Le équipe di MSF stanno attualmente curando circa 9.500 bambini nei propri programmi nutrizionali.

È prevista anche una campagna di vaccinazione contro il morbillo rivolta ai bambini sotto i 15 anni.

Dadaab, Kenya

Ogni giorno, oltre 1.000 rifugiati somali arrivano a Dadaab, nell’est del Kenya. Con circa 400.000 persone in cerca di rifugio, il campo continua ad estendersi alle zone circostanti. I nuovi arrivati nelle periferie del campo sono particolarmente vulnerabili.

MSF sta lavorando in diverse zone del campo e sta anche aumentando le proprie attività al confine somalo, dove le équipe forniscono cure mediche di base alle famiglie prima che intraprendano gli 80 Km finali che li separano da Dadaab.

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