25 aprile – Giornata Mondiale della Malaria: mancano farmaci per terapie efficaci contro la malaria in Africa.

22 aprile 2004, Ginevra – In Africa la malaria è la principale causa di mortalità infantile. Finalmente si prospetta all'orizzonte l'uso estensivo di una nuova terapia, efficace e rapida, contro questa malattia. Ma l'organizzazione umanitaria internazionale Medici Senza Frontiere (MSF) avverte: la terapia combinata a base di derivati dell'artemisinina o ACT (artemisinin combination therapy) potrà essere messa a disposizione di tutti coloro che ne hanno bisogno solamente se si avvia subito un'azione per finanziare l'aumento di produzione dei farmaci.

«L'ACT è davvero una ragione di speranza per l'Africa, e sempre più paesi che presentano altissimi tassi di resistenza alle vecchie terapie contro la malaria, hanno iniziato a usarla con ottimi risultati», afferma il Dott. Jean-Marie Kindermans, uno dei principali esperti di malaria di MSF. «Ma donatori e produttori devono agire per scongiurare una tragica crisi nelle forniture di ACT. L'ingrediente principale delle combinazioni si estrae da piante. Solo se passeremo i nostri ordini oggi vi saranno abbastanza piante da soddisfare l'enorme aumento di richieste previsto per l'anno prossimo.»

In Asia, la terapia combinata a base di derivati dell'artemisinina è utilizzata da anni. Per l'Africa, invece, è una novità. L’ACT è un elemento critico nella strategia dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per respingere la Malaria [Roll Back Malaria] nel continente. Quattordici paesi africani sono ufficialmente passati al protocollo ACT, e cinque (Sudafrica, Burundi, Comore, Zambia e Tanzania) lo stanno già utilizzando nelle loro infrastrutture sanitarie pubbliche. Molti altri paesi stanno riconsiderando le loro politiche, in vista di un passaggio all'ACT.

Nell'ottobre del 2002, MSF ha deciso di utilizzare l'ACT ovunque fosse possibile; oggi si calcola che MSF tratti il 50% circa dei pazienti con l'ACT. In media MSF tratta ogni giorno 3.000 persone colpite dalla malaria in Africa, vale a dire oltre 1,1 milioni di casi all'anno.

«Stiamo vedendo con i nostri occhi che differenza fanno questi farmaci – dice Dominique Fouché, coordinatore del programma malaria di MSF a Makamba, Burundi, uno dei paesi africani appena passati all'ACT. «I nostri pazienti migliorano più rapidamente, e pochi tornano lamentando la ricomparsa di sintomi potenzialmente mortali. Siamo ottimisti sul fatto che, con lo sviluppo del programma nazionale in Burundi, vedremo crollare il numero di decessi per malaria nei bambini e negli adulti.»

L'OMS calcola che, nel 2005, sarà necessario effettuare 132 milioni cicli di terapie, di cui 92 milioni in Africa. Per evitare drammatiche carenze di ACT, i donatori internazionali devono immediatamente stimolare la produzione di Artemisia annua, l'estratto della pianta. La prossima occasione per aumentare il numero di piante coltivate è il periodo della messa a dimora, che inizia a dicembre 2004. Bisogna perciò che gli agricoltori sappiano quanto prima di dover aumentare la produzione.

E' inoltre necessario riconsiderare la mancanza di ricerca e sviluppo per la malaria. Per ogni decesso dovuto alla malaria sono stati spesi in media in ricerca solamente US$ 42, mentre il bisogno di nuovi farmaci e combinazioni a dose fissa è sempre fortissimo. Per risolvere queste sfide, ci vorrà un impegno ben più forte di quello mostrato dalla comunità internazionale fino ad oggi, avverte MSF.

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