Afghanistan MSF cura i feriti dopo le proteste a Kunduz

Kabul/Roma – Dopo le violente proteste scatenate quando sono state date alle fiamme alcune copie del Corano all’interno della base di Bagram, MSF ha ricevuto 50 pazienti nel suo ospedale chirurgico posto nella provincia di Kunduz, nel nord dell’Afghanistan.

Le proteste si sono diffuse in Afghanistan la scorsa settimana, dopo che hanno cominciato a circolare le prime notizie sulle copie del Corano bruciate. A Kunduz sabato le proteste sono diventate violente, quando i manifestanti hanno cercato di assaltare il compound delle Nazioni Unite nella provincia.

È tutto accaduto molto in fretta. Nel giro di un’ora dopo l’inizio della rivolta, abbiamo visto 30 pazienti, la maggior parte dei quali in condizioni critiche e con urgente bisogno di cure”, dichiara Silvia Dallatomasina, coordinatore medico di MSF a Kunduz.

L’ospedale chirurgico di MSF ha ricevuto in totale 50 pazienti, 39 dei quali sono stati ammessi. Tre pazienti sono morti, gli altri sono stati stabilizzati e trattati o portati all’ospedale regionale. Le équipe chirurgiche hanno effettuato 14 operazioni nel corso della giornata e durante la notte, fra cui interventi di chirurgia vascolare e trattamento di fratture derivate da colpi di arma da fuoco.

Da agosto 2011 MSF gestisce un ospedale chirurgico nella provincia di Kunduz, dove garantisce assistenza medico-chirurgica d’urgenza e il trattamento dei pazienti feriti nel conflitto e di coloro che hanno gravi ferite che mettono a rischio la loro vita. Da quando la struttura è stata aperta, sono stati curati centinaia di pazienti: si tratta dell’unico ospedale chirurgico di questo tipo presente nell’Afghanistan settentrionale.

All’interno dei tutte le strutture in cui MSF opera in Afghanistan vige una rigida politica che vieta l’utilizzo delle armi, per garantire la sicurezza dei pazienti.

Le équipe di MSF lavorano anche nell’ospedale Ahmed Shah Baba di Kabul e all’ospedale di Boost a Lashkar Gah, capitale della provincia di Helmand. Come a Kunduz, MSF fornisce assistenza medica in entrambe le località e lavora in tutti i reparti degli ospedali.

MSF progetta di aprire nel 2012 un ospedale per fornire assistenza alle madri nella Provincia di Khost .

MSF fa affidamento solo a donazioni private per lavorare in Afghanistan e non accetta finanziamenti da parte di alcun governo.

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