AIDS occorre intervenire subito o le conseguenze saranno drammatiche

Città del Capo/Roma – La riduzione dei fondi per l’HIV/AIDS e l’alto costo dei nuovi farmaci, pone a rischio la vita di migliaia di pazienti. Secondo Medici Senza Frontiere (MSF) – presente alla “Quinta Conferenza della Società Internazionale Aids” in corso in Sud Africa in questi giorni – rischiano di morire i pazienti di AIDS che hanno bisogno di un nuovo trattamento. Mentre l’accesso ai trattamenti antiretrovirali per 7 milioni di persone non ha ancora una risposta adeguata, la scarsità di finanziamenti ora minaccia ulteriormente l’estensione dei trattamenti su vasta scala.

 In uno dei più longevi programmi di trattamento dell’AIDS del settore pubblico in Africa (frutto della partnership fra MSF e il Dipartimento della Sanità di Khayelitsha, in Sud Africa), nel 16% dei pazienti si è registrato l’insuccesso del trattamento di prima linea nell’arco di 5 anni. Un quarto di quei pazienti che sono passati al trattamento di secondo linea ha fallito questo trattamento nell’arco di due anni. Dal momento che in Sud Africa, come in molti paesi in via di sviluppo, non è disponibile un trattamento di terza linea, questi pazienti rischiano ora di morire.

“Ciò che notiamo a Khayelitsha è ciò che presto vedremo in tutta l’Africa se non si mette in atto una pressione per un cambiamento urgente”, dice Eric Goemaere, coordinatore medico di MSF in Sud Africa. “Dobbiamo fornire il più forte trattamento di prima linea possibile, per verificare i fallimenti monitorando i livelli di HIV nell’organismo prima che i pazienti presentino i sintomi. Ciò attualmente non sta accadendo e questo significa che migliaia di pazienti rischiano di tornare nel braccio della morte”.

Diversamente dai vecchi farmaci di prima linea, la maggior parte di quelli di seconda e terza linea sono brevettati e con un prezzo troppo alto per i pazienti dei paesi in via di sviluppo. In alcuni di questi paesi, passare da una cura di prima linea ad una di seconda aumenta i costi di almeno 17 volte.

Per fermare la spirale dei prezzi, i paesi dovranno adottare stabilmente alcune misure, come le licenze obbligatorie, che permettono la produzione generica di farmaci brevettati per assicurare trattamenti accessibili a tutti. Le compagnie farmaceutiche dovrebbero collocare i loro brevetti in un meccanismo di “patent pool” che l’UNITAID, l’Agenzia internazionale per il finanziamento sui farmaci, sta creando per permettere ai paesi poveri di accedere ai farmaci a prezzi accessibili. Il “patent pool” fornirà a produttori generici o a ricercatori le licenze per i farmaci in cambio di una quota pagata alla compagnia produttrice originaria.

“I governi nazionali e quelli donatori sono di fronte ad una scelta: daranno ai diseredati solo qualche anno di vita in più oppure daranno loro la stessa chance di sopravvivenza che hanno i pazienti di HIV/AIDS nei paesi ricchi?”, chiede Tido von Schoen-Angerer, Direttore della Campagna per l’Accesso ai farmaci essenziali di MSF.

MSF e l’AIDS
Attualmente, più di 3 milioni di persone malate di HIV/AIDS nei paesi in via di sviluppo ricevono la terapia antiretrovirale. Si stima che 7 milioni di persone che hanno bisogno del trattamento sono in attesa di avere accesso alle cure. MSF ha programmi per il trattamento di HIV/AIDS in 30 paesi del mondo e fornisce trattamenti antiretrovirali a più di 140mila pazienti, fra adulti sieropositivi e bambini.

Scarica il nuovo rapporto di MSF (in inglese) “HIV/AIDS treatment in developing countries – The battle for long-term survival has just begun”

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