Angola: prime immagini della devastazione – pag 1

Con i nuovi accordi di pace che permettono il movimento di popolazioni in precedenza bloccate, i primi segni visibili ci mostrano una grave situazione di malnutrizione in tutte le ‘zone grigie’.
L’Angola è di nuovo sui giornali. Dopo la morte, nel febbraio scorso, di Jonas Savimbi e il deterioramento dell’Unita, sono riemerse in Angola prospettive di pace per anni impossibili. Il 4 aprile è stato firmato il cessate il fuoco.
Con l’apertura alle organizzazioni umanitarie di zone precedentemente inaccessibili, le conseguenze devastanti, di una guerra che dura da 27 anni, sulla salute della popolazione cominciano ad emergere. MSF si sta preparando per un intervento di emergenza medica e nutrizionale.
Nelle ultime settimane, le equipe di MSF a Kaala sono state allertate per l’arrivo di un numero significativo di bambini malnutriti dalla città di Bunjei (110 km a sud di Kaala, nella provincia di Humabo). Questa città, come molte altre, è stata inaccessibile a MSF per quattro anni, a causa dei combattimenti nella regione che hanno reso impossibili i trasporti per via terrestre.

Condizioni deplorevoli dei nuovi arrivati
Brigitte Vasset, un medico di MSF ritornata a Kaala tre settimane fa, è molto preoccupata per lo stato di salute dei nuovi arrivati.
“La malnutrizione è particolarmente grave quando colpisce i bambini tra 0 e 5 anni perché sono i più deboli e i più vulnerabili”, ci ha detto Brigitte. “Tutte le donne che abbiamo visto hanno almeno due bambini in cura al nostro centro di alimentazione terapeutica perché pesano meno del 70% del peso normale. Una di esse ha quattro dei suoi figli in terapia intensiva. Molte hanno già perso un figlio negli ultimi sei mesi.”
Anche numerosi bambini più grandi (fino a 12 anni), oltre a sei donne, mostravano segni di malnutrizione. “In una settimana, tre delle 25 madri esaminate sono risultate gravemente malnutrite”, continua Brigitte. “Quando gli adulti sono malnutriti, la situazione è estremamente allarmante”.
“Molte madri ci hanno raccontato dei bambini che hanno perso durante il percorso fino al nostro centro di alimentazione. La maggioranza di queste donne è sola. Ci dicono che i loro mariti sono morti o sono stati arruolati in uno dei due eserciti”.
A Kaala, MSF lavora nell’ospedale, in un centro di alimentazione terapeutica e in due centri sanitari nei campi profughi di Cantao e Cassoko, appena fuori dalla città. Il mese scorso, il centro di alimentazione terapeutica ha curato circa 70 nuovi bambini alla settimana. Ma recentemente il numero di persone malnutrite arrivate al centro è aumentato in modo drastico: sono stati curati 172 bambini e sei donne in provenienza da Bunjei.
Il centro, concepito inizialmente per 150 bambini, ha ricevuto 400 bambini solo due settimane fa. Sarà presto aperto un altro centro di alimentazione terapeutica per gestire il flusso di persone malnutrite in arrivo dalle zone insicure controllate dall’Unita o dal governo.
Oltre alla malnutrizione, i bambini in arrivo da Bunjei, presentano altri problemi medici come il morbillo, la malaria e la dissenteria. A Kaala, sei bambini sui sette ricoverati per morbillo vengono da Bunjei.
“Un anno fa a Kaala c’è stata un’epidemia di morbillo”, ci dice ancora Brigitte. “Abbiamo effettuato una campagna di vaccinazioni e l’epidemia è stata circoscritta. Ma MSF non ha avuto più accesso a città come Bunjei dal 1998”. Pertanto in quella zona non sono state effettuate campagne di vaccinazioni.
A Kaala, negli ultimi quattro mesi, MSF ha anche assistito i bambini con la tubercolosi, una malattia che colpisce spesso le popolazioni che vivono in condizioni precarie. Dei 70 bambini in cura a Kaala per la TBC, l’86% è composto da sfollati.

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