Bourbon Argos 1139 persone soccorse nel mediterraneo centrale in 10 differenti operazioni

Bourbon

Questa mattina la Bourbon Argos ha ricevuto una chiamata dall’MRCC (Maritime Rescue Coordination Centres), la quale segnalava la presenza di diverse barche in difficoltà nel Mediterraneo Centrale. Pochi minuti dopo, il nostro team a bordo aveva già avvistato le prime barche dal radar, e ha velocemente dispiegato le imbarcazioni di soccorso. Uno dei gommoni stava avanzando verso di noi, stracolmo di persone in preda al panico. “Sono letteralmente saltati verso di noi, abbiamo dovuto tirare fuori le persone dall’acqua. Quando hanno raggiunto la nostra nave, le persone hanno cominciato a scalarla e a lottare tra di loro.” Racconta Sebastian Stein, responsabile delle operazioni di Medici Senza Frontiere a bordo della Bourbon Argos. 

Dopo 10 differenti operazioni nell’arco di poche ore, la Bourbon Argos era completamente piena, con 1139 persone a bordo. Poche ore dopo,gli altri due team MSF impegnati nelle operazioni di ricerca e soccorso, a bordo della Dignity I e dell’Aquarius, hanno soccorso rispettivamente 132 e 124 persone, per un totale di 1395 persone soccorse in poche ore. Tra loro molte donne e bambini, alcuni di appena due settimane. “Non abbiamo mai visto cosí tante persone sulla nostra barca, ed é notevole che tutto ció sia successo in modo relativamente sicuro.”  continua Stein. “Ci siamo trovati ad affrontare momenti drammatici questa mattina, le cose sarebbero potute andare in modo diverso.” 

 “Mentre queste situazioni drammatiche continuano a ripetersi nel Mediterraneo, i leaders europei continuano a focalizzarsi su come respingere queste persone e le loro sofferenze altrove” spiega Tommaso Fabbri, Responsabile dei progetti di Medici Senza Frontiere in Italia. “La decisione europea di estendere il mandato dell’operazione Sophia e di formare la Guardia Costiera Libica dimostra ancora una volta come l’attenzione sia posta solo sulla deterrenza e l’esternalizzazione del controllo delle frontiere. Insistiamo ancora una volta sul fatto che il solo modo per evitare queste rischiosissime traversate, in balia di trafficanti senza scurpoli, sia quello di fornire alternative legali e sicure per raggiungere l’Europa.” 

Nel 2016, piú di 2800 persone sono morte durante la traversata in mare, 1000 in piú dello stesso periodo lo scorso anno.

 

La campagna #MILIONIDIPASSI: le nostre richieste

 
Più di 60 milioni di persone nel mondo fuggono da guerre, violenze o povertà. Non sono criminali ma uomini, donne e bambini che hanno bisogno di cure mediche, sostegno psicologico e protezione. Chiediamo ai governi e alla comunità internazionale un cambio di passo per affrontare il tema delle popolazioni in movimento come un’urgente questione umanitaria, non più come un problema di sicurezza.
 
Chiediamo l’istituzione di canali legali e sicuri che consentano ai richiedenti asilo di raggiungere l’Europa senza essere costretti a pagare i trafficanti per la pericolosa traversata del Mediterraneo. Intanto, per fermare le morti in mare, serve un meccanismo intergovernativo di ricerca e soccorso in mare dotato di mezzi di soccorso dedicati. Subito!
 
L’Europa deve abbandonare la logica della fortezza da difendere. Chiediamo di superare i muri e il filo spinato, interrompere le deportazioni previste negli accordi con i Paesi d’origine, cessare gli abusi delle forze di polizia, offrire un’accoglienza dignitosa a chi fugge e assistere le persone più vulnerabili.

 

 

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