Burundi: crisi alimentare e malaria

Molto grave la situazione nel nord del Burundi. MSF sollecita il PAM delle Nazioni Unite a nutrire la popolazione colpita

L’organizzazione medica internazionale, Medici Senza Frontiere (MSF) è allarmata per l’aggravarsi della situazione della popolazione nel nord del Burundi dove infuriano un’epidemia di malaria senza precedenti e una crisi alimentare. Tutti i mezzi possibili devono essere usati per aiutare con urgenza la popolazione burundese. MSF chiede al Programma Alimentare Mondiale delle NU di fornire cibo a sufficienza per la distribuzione ai locali. Senza questo intervento, le prossime settimane si presentano disastrose.

Nella provincia di Karuzi, secondo le valutazioni di MSF, un quarto dei bambini soffre di malnutrizione e la situazione si aggrava di giorno in giorno. Almeno 59 bambini sono morti nel mese di dicembre. “I bambini arrivano ai nostri centri in uno stato nutrizionale molto preoccupante. Con un’immunità tanto ridotta, vengono facilmente colpiti dalla malaria e altre malattie. La mortalità cresce” spiega Andy Durrant, coordinatore di MSF a Bujumbura.

MSF gestisce al momento due centri nutrizionali terapeutici (cure intensive) e otto centri supplementari, per i bambini sotto i 12 anni. Due nuovi centri terapeutici stanno per essere aperti a Buhiga e Gitaramuka. Circa 600 bambini gravemente malnutriti ricevono cure intensive (nei centri terapeutici), cifra due volta maggiore a quella di novembre. Almeno 16.500 bambini ricevono invece cibo settimanalmente (nei centri supplementari).

I raccolti dell’anno scorso sono andati persi. I prossimi, previsti per la primavera, non sembrano sufficienti ai bisogni della popolazione. Le piogge sono state tardive e abbondanti: quando sono arrivate hanno inondato le colture.

Intanto, anche una grave epidemia di malaria sta mietendo vittime nel nord del paese, indebolendo la popolazione e rendendo la situazione più difficile da gestire. L’ospedale di riferimento di Karuzi, per esempio, accoglie 300 pazienti avendo a disposizione solo 125 letti. Lo scorso novembre 720.000 casi erano già stati censiti nel paese. Nelle province di Kayanza e Ngozi, le strutture sanitarie sostenute da MSF effettuano attualmente 25.000 consultazioni alla settimana.

Per rispondere all’urgenza umanitaria, due aerei charter sono già partiti alla fine di dicembre e un terzo è partito lo scorso sabato con 88 tonnellate di materiale logistico e cibo.

Ma la popolazione ha bisogno urgente di una distribuzione di alimenti generale. MSF chiede al PAM, già attivo in Burundi, di destinare urgentemente cibo per la popolazione del nord del paese.

 

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