Colera a Haiti: MSF chiede alle organizzazioni e alle agenzie umanitarie di aumentare i loro interventi

Port-Au-Prince — Gravi carenze nel dispiegamento di misure efficaci per contenere il propagarsi del colera stanno minando gli sforzi per arginare l’epidemia in corso a Haiti, denuncia oggi l’organizzazione medico-umanitaria indipendente Medici Senza Frontiere.

A Haiti, nonostante la grande presenza di organizzazioni e agenzie umanitarie, la risposta all’emergenza colera fino ad oggi è stata inadeguata per fronteggiare i bisogni della popolazione. Secondo le autorità nazionali, l’epidemia ha già causato più di 1.100 morti e ha colpito 20.000 persone in tutto il paese.

“MSF chiede a tutte le organizzazioni e alle agenzie umanitarie presenti a Haiti di aumentare il volume e la velocità dei loro sforzi per assicurare una risposta efficace ai bisogni della popolazione a rischio di contrarre il colera,” dichiara Stefano Zannini, capo-missione di MSF ad Haiti. “Sono necessarie più organizzazioni per curare i malati e dispiegare azioni preventive, specialmente adesso che i casi stanno drammaticamente aumentando in tutto il paese: non c’è più tempo da perdere in riunioni e dibattiti. Il tempo di agire è ora.”

Devono essere avviate immediatamente le seguenti azioni:

  • Rassicurare la popolazione spaventata da una malattia che è completamente sconosciuta nel paese, anche comunicando pubblicamente il basso rischio e gli effetti positivi di avere dei Centri specifici per il trattamento del colera vicino alle comunità
  • Fornire acqua potabile e clorata alle comunità colpite e a rischio in tutto il paese, oltre a distribuire sapone
  • Costruire latrine e rimuovere regolarmente i rifiuti
  • Assicurare la gestione e lo smaltimento dei rifiuti nelle strutture mediche per prevenire la contaminazione
  • Installare dei siti per lo stoccaggio dei rifiuti vicino alle aree urbane in ambienti controllati e appropriati
  • Installare dei punti-acqua per la reidratazione orale nelle aree in cui si registrano casi di colera
  • Mantenere attiva una rete sicura ed efficace per l’invio dei pazienti colpiti dal colera agli specifici Centri per il trattamento della malattia
  • Assicurare la rimozione e la sepoltura dei cadaveri

Dall’inizio dell’epidemia, MSF ha allestito più di 20 strutture per il trattamento del colera nella capitale, Port-au-Prince, nella regione di Artibonite e nel nord di Haiti. Le equipe di MSF lavorano 24 ore su 24: dal 22 ottobre al 14 novembre hanno curato 16.500 persone colpite dal colera (in totale, a Haiti, si sono registrati 20.000 casi). Nel paese MSF ha portato più di 240 tonnellate di materiali medici e logistici. L’organizzazione dispone di 1.000 operatori haitiani e 150 internazionali impegnati completamente nell’emergenza colera.

“Il colera è una malattia che si può prevenire facilmente”, afferma Caroline Seguin, Coordinatrice medica dell’emergenza per MSF. “Se il colera è una novità per Haiti, le procedure di prevenzione e trattamento della malattia sono invece conosciute e definite da tempo. Senza un immediato aumento di tutte le misure necessarie da parte delle organizzazioni, delle agenzie internazionali e del governo di Haiti, noi da soli non possiamo contenere il propagarsi della malattia”.

A Port-au-Prince, il numero di pazienti affetti da colera trattati nelle strutture di MSF e in quelle che MSF supporta è passato da 350 nella prima settimana di novembre a 2.250 nella seconda. Nel nord del paese, le strutture mediche hanno accolto 280 pazienti nella prima settimana, diventati 1.200 nella seconda.

MSF dispone di più di 3.000 operatori haitiani e internazionali, sia sanitari che non sanitari, impegnati negli attuali progetti di assistenza alla popolazione. MSF gestisce 7 ospedali che garantiscono assistenza sanitaria di secondo livello e supporta 2 strutture del Ministero della Sanità a Port-au-Prince, con 1.000 posti-letto nella capitale. Fuori dalla capitale, MSF supporta l'ospedale del Ministero della Sanità nella città di Jacmel con 80 posti-letto. A Leogane, MSF da gennaio dispone di un pronto soccorso, sostituito a settembre da un ospedale-container con 120 posti-letto.

 

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