Conferenza Mondiale sull AIDS a Vienna

Nonostante sia comprovato che l’aumento dei trattamenti per l’HIV/AIDS riduca il numero di decessi e la trasmissione del virus e prevenga il contagio, i donatori internazionali sembrano volersi tirare indietro rispetto agli impegni presi e ridurre i fondi per finanziare la lotta all’HIV/AIDS.

Domenica 18 luglio a Vienna si aprirà la XVIII Conferenza mondiale sull’AIDS. In vista di questo importante appuntamento Medici Senza Frontiere lancia un rapporto per porre l’attenzione su alcuni dei temi chiave che verranno trattati. Il calo dei finanziamenti per la cura dell’HIV da parte dei donatori rischia di interrompere i passi in avanti fatti finora nel trattamento della malattia. MSF sta già osservando gli effetti negativi sui pazienti, visto che gli impegni presi dai donatori non sono stati mantenuti.

MSF denuncia nel nuovo rapporto – dal titolo The Ten Consequences of AIDS Treatment Delayed, Deferred or Denied (Le dieci conseguenze dei trattamenti contro l’AIDS ritardati, rinviati e negati) – le conseguenze nefaste di questa condotta assunta dai donatori.

“Siamo ora a un bivio: o i governi dimostreranno la loro volontà politica, finanziando le risorse necessarie alla cura dell’HIV nei paesi in via di sviluppo o i fondi rimarranno stagnanti e le cure saranno ritardate, rinviate o addirittura negate”, dichiara Tido von Schoen-Angerer, direttore della Campagna per l’accesso ai farmaci di MSF. “È una questione di scelta: se non ci aiuteranno nei trattamenti contro l’HIV/AIDS, ci saranno molti decessi“.

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