Costa d’Avorio, precipita la situazione nell’ovest del paese

Yamoussoukro/Roma – Medici Senza Frontiere, è preoccupata per il deterioramento della situazione nell’ovest della Costa d’Avorio e al confine con la Liberia. La popolazione fugge dalle violenze e il personale medico abbandona le strutture sanitarie. A causa dell’intensificazione degli scontri, MSF sta adeguando il proprio intervento e chiede a tutte le parti in conflitto di avere accesso con le proprie équipe mediche a tutti i feriti, non importa di quale fazione.

Nell’ovest della Costa D’Avorio, una équipe mobile di MSF aveva iniziato a fornire cure mediche di base nel nord del distretto di Dukoué, dato che il personale medico ha abbandonato le strutture sanitarie. Ma il 3 marzo, MSF ha dovuto interrompere le proprie attività per ragioni di sicurezza. Gli abitanti della zona sono fuggiti. Inoltre, anche le persone sfollate nei dintorni della città di Toulepleu, situata vicino al confine liberiano e inaccessibile al momento, stanno fuggendo via.

“È essenziale che i pazienti possano avere accesso alle strutture sanitarie e che le équipe di MSF che rispettano rigorosamente i principi di imparzialità e neutralità, possano curare tutti i feriti, non importa di quale fazione”, spiega Mego Terzian, responsabile dell’emergenza per MSF.

Presente dalla fine di dicembre nell’ovest del paese per fornire soccorso medico alle persone sfollate, MSF effettua visite mediche nella città di Guiglo e in un campo sfollati che ospita 12.000 persone a Dukoué. Inoltre, MSF ha lavorato per cinque settimane nell’ospedale di Dukoué dove ha curato 63 feriti. L’équipe chirurgica si è ritirata dopo il ritorno del personale medico locale. MSF continua comunque a effettuare delle visite mediche.

Nell’ospedale di Danané, vicino al confine con la Liberia, una decina di feriti sono stati curati la scorsa settimana anche grazie all’utilizzo delle attrezzature mediche fornite in precedenza da MSF. L’intera area è senza elettricità e l’accesso all’acqua pulita è problematico.

Ad Abidjan, infine, MSF ha registrato un preoccupante deterioramento della situazione e cerca di fornire supporto per fornire assistenza negli ospedali.

“In Liberia, dal 24 febbraio, si è registrato l’arrivo di una seconda ondata di rifugiati”, dice Helga Ritter, coordinatore di MSF in Liberia. “La gente ha paura, non può parlare di ritorno e ha anche paura per coloro che sono rimasti in Costa d’Avorio”.

Nel distretto di Nimba, dove sono registrati più di 70.000 rifugiati, le équipe di MSF stanno intensificando l’assistenza alle popolazioni locali e ai rifugiati. “I centri sanitari hanno bisogno di un supporto in termini di personale medico e di farmaci”, spiega Helga Ritter. Le équipe di MSF stanno lavorando attraverso delle cliniche mobili, supportano i centri sanitari e stanno creando una struttura medica nel campo di Bahn. “I rifugiati hanno urgente bisogno di ripari e di acqua”, ha detto Helga Ritter. Soprattutto a causa delle piogge che rendono le strade impraticabili, lo spostamento dei rifugiati verso il campo di Bahn previsto per 15.000 persone, è lento. “È importante continuare a fornire assistenza dove ci sono i rifugiati e dove la popolazione locale è sotto pressione a causa di questo massiccio afflusso di persone”, aggiunge Helga Ritter.

MSF ha aperto il suo primo progetto in Costa d’Avorio nel 1991. Le équipe di MSF hanno lavorato fino al 2007 nell’ospedale di Bouake, nel carcere MACA ad Abidjan e, a ovest, negli ospedali di Danané, Man, Bangolo, Zouan Hounien. MSF ha fornito cure primarie e secondarie e ha anche garantito assistenza pediatrica e ostetrica. Durante la crisi, MSF ha operato i feriti, fornito il trattamento contro la malnutrizione e ha attivato un programma di cura contro l’HIV e la tubercolosi. MSF ha lasciato il paese nel settembre 2007, quando la situazione si era stabilizzata. Attualmente, le équipe di MSF sono presenti ad Abidjan, Guiglo e Dukoué. Un’équipe di MSF sta valutando il bisogno di farmaci, personale medico e di acqua potabile nelle strutture sanitarie di Danané, Ma e Bangolo e nella zona di Zouan Hounien.

MSF lavora in Liberia dal 1990. Nel giugno del 2010, MSF ha consegnato alle autorità locali l’ultimo dei suoi progetti di assistenza ospedaliera. MSF continua a lavorare nella capitale Monrovia, supportando il Ministero della Salute per quanto riguarda i bisogni medici delle vittime di violenza sessuale. Da alcuni mesi, MSF ha attive delle cliniche mobili e supporta i centri di salute in varie località del distretto di Nimba. Un’équipe ha attivato una struttura sanitaria nel campo di Bahn che si occupa dello screening medico e della vaccinazione contro il morbillo per i bambini al di sotto dei 15 anni.

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