Costa d Avorio MSF supporta l’ospedale e i centri di salute nella zona controllata dai ribelli

Mentre continuano gli scontri in Costa d’Avorio, MSF cerca di rispondere ai bisogni medici anche a Korhogo, nel nord del paese – zona controllata dai ribelli. Per quest’operazione, MSF ha inviato cinque volontari internazionali e le forniture mediche necessarie. Le attività di supporto sono rivolte all’ospedale di Korhogo (450 letti) e ad otto centri di salute dislocati nella regione (la cui popolazione è di circa un milione di abitanti). I più gravi problemi sanitari sono : malaria, malattie respiratorie, diarrea.

Tra i pazienti che curiamo presso i centri di salute e all’ospedale, ci sono civili feriti dalla guerra ma anche ribbelli“, spiega Pierre Boulet Desbareau dell’equipe d’urgenza di MSF e che è appena rientrato dalla Costa d’Avorio. “Fino ad ora la popolazione locale non sembra essere particolarmente coinvolta negli scontri, probabilmente perché la maggior parte di loro appoggiano i ribelli del Movimento patriottico della Costa d’Avorio (MPCA), che detiene il controllo del Nord e del Centro del paese. In questa regione, i combattimenti hanno coinvolto quasi esclusivamente ribelli e militari. Solo pochi civili si sono sentiti minacciati e solo un numero molto ristretto si è fuggito verso il Burkina Faso o il Mali. I capi ribelli hanno affermato che chiunque – indipendentemente dalla sua appartenenza politica – dovesse compiere atti di saccheggio e di violenza contro la popolazione verrà punito.

La popolazione soffre quindi delle conseguenze della guerra. L’economia è paralizzata; le banche sono chiuse – ciò significa che gli stipendi dei funzionari non vengono pagati. Molte scuole sono chiuse e il sistema sanitario pubblico sta sprofondando: un esempio è rappresentato dalle difficltà dell’approvvigionamento di medicine e materiale sanitario da Abidjan (capitale della Costa d’Avorio) a Korhogo.

Da quando siamo arrivati nella nel Nord della Costa d’Avorio, dopo che la guerra era scoppiata, abbiamo constatato che i bisogni medici nelle strutture sanitarie erano enormi. Uno dei problemi principali era l’assenza di medici e infermieri. Il vecchio personale medico era stato nominato e formato dal ministero della salute, cioè dal governo centrale. Molti di loro non si sono più sentiti sicuri una volta che i ribelli hanno preso il controllo della regione e sono partiti per Abidjan“, commenta Desbareau.

MSF garantisce gli approvvigionamenti a questo progetto da Bamako, in Mali; alcuni camion trasportano il materiale sanitario a Sikasso, nel sud del Mali, dove MSF ha una base d’approvvigionamento. A questo punto il materiale viene direttamente inviato, sempre con dei camion, a Korhogo per essere distribuito all’ospedale e nei centri di salute.

Abbiamo contemporaneamente delle equipe in Mali e in Burkina Faso che gestiscono i centri di salute dislocati in prossimità della frontiera con la Costa d’Avorio. Lo staff di MSF in questi centri effettua anche delle interviste ai rifugiati – che sono prevalentemente dei rimpatriati“, afferma Desbareau. “Abbiamo uno stock d’urgenza per medicamenti e attrezzature mediche a disposizione in caso di un afflusso improvviso di popolazione. Scenario prevedibile qualora dovessero aumentare le violenze contro i civile nella regione controllata dai ribelli

MSF è in grado di fornire soccorso medico, nutrizionale e logistico immediato a 10.000 persone per un periodo di tre mesi.

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