Perù, Covid-19: mortalità eccezionale e ospedali a rischio collasso

Perù, Covid-19: mortalità eccezionale e ospedali a rischio collasso

Una nuova e brutale ondata di Covid-19 sta travolgendo il Perù.

Gli ospedali sono in difficoltà, mancano le scorte di ossigeno e i tassi di infezione hanno subito un innalzamento causato dalla presenza della variante P1, comunemente indicata come variante brasiliana. Abbiamo lanciato un intervento d’emergenza in collaborazione con le autorità sanitarie della provincia di Huaura, a nord di Lima, dove l’ospedale regionale della città di Huacho è a corto di personale e non riesce a far fronte all’aumento dei casi.

Numeri preoccupanti

Secondo i dati dell’OMS, nella prima settimana di aprile il Perù, con una popolazione di circa 33 milioni di persone, ha registrato una media di quasi 10.000 nuovi casi e 300 morti al giorno.

Il numero di decessi ha visto un aumento di oltre il 50% rispetto alla settimana precedenterendendo il Perù il primo paese al mondo per numero di morti rispetto alla popolazione. Solo il 3% della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose, impedendo al sistema sanitario di predisporre un’adeguata risposta all’epidemia.

Il personale medico lavora oltre le proprie possibilità, ma le risorse per le terapie intensive non bastano. Il nostro intervento ha due obiettivi principali. Alleggerire la pressione sull’ospedale di Huacho con una struttura ausiliaria, dove possiamo curare i pazienti positivi non critici e fornire ossigeno quando necessario. E collaborare con le comunità locali per migliorare la diagnosi precoce, identificando i pazienti e fornendo l’assistenza necessaria per non raggiungere condizioni critiche”. Jean-Baptiste Marion Capomissione MSF in Perù

Le nostre équipe supportano anche lunità di terapia intensiva dellospedale di Huacho per migliorare la gestione dei pazienti.

La nostra struttura conta 50 posti letto ed è collegata allospedale di Huacho e una rete di centri sanitari locali. La metà dei posti è attrezzata per lisolamento monitorato, mentre laltra metà è attrezzata per la fornitura di ossigeno anche per i pazienti più gravi.

Secondo il Ministero della salute peruviano il paese ha registrato finora oltre 1,7 milioni di casi di Covid-19 e oltre 57.000 decessi.

La riluttanza della popolazione

Un problema importante osservato dai nostri team è la riluttanza delle persone a cercare assistenza al manifestarsi dei primi sintomi, optando per soluzioni private (non sempre in grado di offrire il livello di assistenza necessario) o addirittura preferendo l’automedicazione.

Le conseguenze per il sistema sanitario sono devastanti: le persone in molte città fanno la fila di notte e dormono all’aperto per riempire le loro bombole di ossigeno dai pochi serbatoi funzionanti, sperando di prendersi cura in questo modo dei loro parenti a casa.

Per questo motivo, stiamo collaborando con le autorità locali per svolgere attività di sensibilizzazione all’interno della comunità in modo che i pazienti affetti da Covid-19 vengano identificati il prima possibile e subito indirizzati a cercare l’assistenza sanitaria necessaria.

Migliorare lo screening e la gestione dei pazienti è oggi una priorità. Senza una spinta importante della campagna di vaccinazione, è difficile aspettarsi un miglioramento in tempi brevi”.  Jean-Baptiste Marion Capomissione MSF in Perù

Condividi con un amico