Crisi in Georgia

Al 20 agosto, Medici Senza Frontiere (MSF) non è ancora in grado di accedere nell’Ossezia meridionale, la zona in cui il conflitto era scoppiato, al fine di effettuare una valutazione sui bisogni medici e fornire aiuti umanitari alla popolazione laddove necessario. I nostri team stanno trattando con le autorità al fine di ottenere il libero accesso alla regione.

Negli ultimi tre giorni in Georgia, MSF ha effettuato valutazioni mediche nei campi per sfollati all’interno e intorno la città di Tiblisi, dove si sono formati circa 20 insediamenti, e lo stesso sta avvenendo a Gori. Nei 10 campi che MSF ha visitato finora, centinaia di persone vivono in edifici pubblici. Mancano l’acqua e i servizi sanitari di base. MSF sta fornendo beni di prima assistenza e medicinali attraverso equipe mobili in otto di questi campi, assistendo oltre 3200 sfollati. Il nostro team continuerà le visite di altri campi nella regione.

Un team di MSF lavora nella zona occidentale della città georgiana di Zugdidi e anche nella città portuale di Poti. MSF ha constatato che la autorità sanitarie locali stanno facendo fronte alla situazione, ma è pronta a fornire assistenza in caso di necessità.

MSF continua a portare avanti i suoi programmi di cura alla tubercolosi a Sukhumi (Abkhazia) e a Zugdidi (Georgia occidentale). MSF è preoccupata dal fatto che alcuni dei pazienti ricoverati a Zugdidi sono stati costretti a interrompere il loro trattamento durante la fase violenta del conflitto, il che potrà avere effetti negativi sulla loro malattia. Poiché la tubercolosi multi-farmaco resistente è una malattia altamente contagiosa, l’interruzione del trattamento espone le persone vicine al malato a un alto rischio di contagio.

Migliaia di profughi provenienti dall’Ossezia del Sud hanno attraversato il confine con la Russia, e sono stati accolti dalle autorità locali nelle regioni confinanti. MSF ha visitato diversi campi profughi istituiti negli edifici pubblici, nelle regioni del Nord Ossezia e del Kabardino-Balkaria. I bisogni immediati vengono affrontati dalle autorità russe e dal forte sostegno della comunità locale.

MSF ha distribuito kit igienici e giocattoli in due siti a Nalchik e a Kabardino-Balkaria, dove 350 persone, 200 dei quali bambini, hanno trovato rifugio. L’organizzazione resta pronta a portare ulteriore assistenza alla popolazione.

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