Darfur: a Mornay arriva il colera dopo la riduzione negli aiuti.

 

 

A Mornay tutte le condizioni attuali contribuiscono alla comparsa del colera. Nel 2003 Mornay era un piccolo villaggio di 5mila abitanti. Oggi oltre 75mila persone vi hanno trovato rifugio, fuggendo da violenza e omicidi. Per oltre due anni le persone si sono ammassate in ripari improvvisati. L’affollamento, la mancanza di latrine, di un sistema di smaltimento dei rifiuti e il drenaggio inadeguato delle acque contribuiscono a rendere gli sfollati particolarmente vulnerabili alle malattie intestinali.

MSF ha installato un sistema di distribuzione dell’acqua potabile nel 2004.

Questo sistema è stato poi gestito da Oxfam e viene oggi supervisionato da WES un’organizzazione locale sostenuta dall’UNICEF. Oggi il sistema sta cedendo sia in termini di qualità che di quantità. Mentre almeno 20 litri d’acqua a persona sarebbero necessari per coprire i bisogni giornalieri, gli sfollati ne ricevono appena 12. Inoltre due cisterne d’acqua sono state sostituite con un sistema che pompa acqua da un pozzo pieno di fango e contaminato da batteri (coliformi fecali). La fanghiglia rende difficile clorinare l’acqua. Diversi rubinetti rotti non sono stati riparati.

“È comparso il colera e otto persone sono già morte”, afferma Hiam El Zein, capo missione per MSF nel Darfur occidentale. “Queste morti sono il risultato di un aiuto inadeguato agli sfollati. A Mornay, come in altre località, dove decine di migliaia di sfollati si sono ammassati, alcune organizzazioni stanno interrompendo servizi fondamentali. Questo può essere dovuto al fatto che le istituzioni e i governi donatori hanno bloccato o ridotto i finanziamenti o perché queste agenzie si sono impegnati in attività di sviluppo. A Mornay, l’UNICEF non ha mantenuto le sue promesse a causa della mancanza di fondi”. A giugno 2006 l’UNICEF ha annunciato di aver ricevuto solo il 3% dei fondi richiesti ai donatori (soprattutto governi occidentali). Degli 89 milioni di dollari necessari, ne sono arrivati appena 2,81$.

Il risultato è che a Mornay il WES non sta ricevendo fondi sufficienti dall’UNICEF. La mancanza di manutenzione adeguata e regolare del sistema di approvvigionamento idrico, insieme alle scarse condizioni sanitarie nelle quali gli sfollati sono stati costretti a vivere per oltre due anni, è cruciale nello spiegare perché il colera sia comparso nei campi.

Il team MSF a Mornay ha curato rapidamente i pazienti e ha allestito un centro per il trattamento del colera in tende vicine all’ospedale. Sono stati inoltre preparati otto centri periferici per la reidratazione per via orale. In un campo come quello di Mornay ci si possono attendere oltre 2mila casi di colera. Tutto è pronto nel caso in cui il centro per il trattamento abbia bisogno di aumentare la propria capacità a 180 posti letto, se il numero di pazienti crescerà rapidamente.

“Dobbiamo investire nuovamente sul sistema di distribuzione dell’acqua perché WES non dispone né dello staff né dei fondi necessari da parte dell’UNICEF”, aggiunge EL Zein. “Stiamo per allestire un sistema che ci consentirà di utilizzare acqua di superficie che è trasparente e che va decontaminata per cui verrà clorinata. I nostri team ci hanno inoltre aiutato a disinfettare le aree contaminate con spray di soluzione clorica”.

Nel 2005, con l’arrivo di molte agenzie d’aiuto in Darfur, MSF si era ritirata dalla gestione di sistemi di distribuzione dell’acqua per riorientarsi sulle attività mediche e rimanere reattiva sulle nuove emergenze. Il bisogno di assistenza era e rimane molto alto per la popolazione costretta a vivere in questi campi. Nonostante la situazione in Darfur sembri ormai cronica, a causa delle sempre più frequenti esplosioni di violenza, c’è ancora uno stato di emergenza grave.

Le persone hanno gli stessi bisogni di due anni fa e la riduzione degli aiuti può avere un impatto tragico sulle loro condizioni di vita. Lo scorso maggio, MSF ha visto le conseguenze della riduzione nelle distribuzioni di cibo da parte del Programma Alimentare Mondiale (PAM), dovuto a una mancanza di fondi, durante il periodo più critico dell’anno. Oggi a Mornay MSF testimonia un’altra volta gli effetti tangibili del ritiro da parte delle agenzie d’aiuto sulla salute delle persone.

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