Due operatori di Medici Senza Frontiere rimasti uccisi in Pakistan

Islamabad/Roma – Riaz Ahmad di 24 anni e Nasar Ali di 27, avevano lasciato Mingora, la principale città della valle di Swat, a bordo di due ambulanze per raccogliere i feriti causati dai combattimenti nel vicino Charbagh e portarli in ospedale. Alle 15.00 di domenica (ora locale), le loro ambulanze, chiaramente identificabili come veicoli medici, si sono trovate nel mezzo di un attacco armato presso Charbagh ed entrambi gli operatori sono rimasti uccisi. Un terzo collaboratore di MSF è stato ferito alla gamba. Gli autisti sono rimasti illesi. “Siamo profondamente scioccati e addolorati per la morte dei nostri colleghi”, ha dichiarato Fasil Tezera, capo missione di MSF in Pakistan. “In ogni situazione di conflitto, è assolutamente indispensabile che tutte le parti coinvolte rispettino il principio umanitario dell’assistenza medica, il personale medico e le strutture mediche. La morte dei due operatori sanitari si è verificata in una giornata di pesanti combattimenti nello Swat che hanno causato la morte di decine di civili”, ha continuato Tezera. “Il giorno in cui i nostri colleghi Nasar e Riaz sono rimasti uccisi, era il loro giorno libero, ma erano venuti comunque a lavorare di loro spontanea volontà, per soccorrere i numerosi feriti causati dai combattimenti. Sentiremo molto la loro mancanza e ci mancherà il loro impegno e la loro determinazione nel portare assistenza medica ai pazienti in condizioni estremamente difficili e pericolose. Il loro approccio all’azione umanitaria è stato fonte d’ispirazione per molti all’interno di MSF e non solo. Condividiamo il profondo dolore delle loro famiglie e degli amici, e ora la nostra priorità è quella di sostenerli il più possibile”.

MSF ha completamente sospeso le sue attività mediche nello Swat, comprese tutte le operazioni di soccorso.
Intensi combattimenti si sono susseguiti oggi nello Swat impedendo qualsiasi spostamento della la popolazione civile. L’acuirsi delle violenze ha causato lo sfollamento di circa 25mila persone nella zona. MSF non è in grado di fornire loro assistenza. MSF lavora in Pakistan dal 1988 e negli ultimi anni si è concentrata per assistere le vittime dei sempre più violenti conflitti armati nelle regioni lungo il confine nord-occidentale del paese. Nella regione dello Swat MSF ha tre ambulanze e nell’ultimo trimestre del 2008 il personale di MSF ha trasportato più di 350 feriti per il trattamento di emergenza negli ospedali della regione. Durante lo stesso periodo, nei pronto soccorso supportati dal personale di MSF, sono stati assistiti più di 400 feriti da arma da fuoco. I servizi medici di MSF per i feriti e per i malati dello Swat, sono stati forniti sempre nel pieno rispetto dei principi di neutralità e imparzialità.MSF è un’organizzazione medica internazionale che fornisce assistenza medica in caso di emergenza, indipendentemente da tutti i governi. In Pakistan, al fine di garantire la completa indipendenza, la totalità dei finanziamenti per il lavoro di MSF proviene da privati. MSF non accetta dunque finanziamenti istituzionali o dei governi per il suo lavoro in Pakistan. Come organismo indipendente, MSF offre assistenza medica basandosi unicamente sui bisogni dei pazienti.
 

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