EMERGENZA DARFUR Gli sfollati avranno bisogno di aiuti per almeno un anno

» In quali condizioni vivono oggi gli sfollati del Darfur?
In Darfur ci sono circa un milione di sfollati. La maggior parte sono raggruppati, in condizioni precarie, in una trentina di siti dove vivono dalle cinque alle 100mila persone. Gli sfollati vivono in rifugi di fortuna costruiti con materiale trovato sul posto come paglia, rami, fango. Fuggiti dai loro villaggi senza potersi portare nulla, non hanno alcuna scorta di cibo, e la maggior parte di loro dipende interamente dall’aiuto alimentare esterno. Dal punto di vista medico, non ci sono ancora abbastanza latrine (lo standard minimo è di una latrina ogni 20 persone) e l’approvvigionamento di acqua potabile è difficoltoso.

» E’ sufficiente l’aiuto internazionale dispiegato in Darfur?
Le operazioni di aiuto sono iniziate con estremo ritardo (MSF è stata la prima organizzazione ad operare in Darfur) e per molto tempo sono state inadeguate. Ma da un mese e mezzo sono arrivate altre Ong ad avviare programmi di assistenza. Attualmente sono una trentina le organizzazioni operative nella regione.
Per quel che riguarda le distribuzioni alimentari, adesso si riesce a coprire i bisogni ma non sono abbastanza. Mentre bisognerebbe distribuire una razione familiare ogni trenta giorni, il Programma alimentare mondiale (Pam) distribuisce una razione incompleta ogni quaranta giorni.

» Le violenze contro gli sfollati continuano?
Tutto quello che possiamo dire è che il numero di persone vittime di violenze che vengono a farsi curare nei nostri centri è nettamente diminuito. Quanto a sapere se ciò rappresenti effettivamente una diminuzione delle violenze, o semplicemente che le persone non osano farsi curare, è difficile da dire.

» E’ possibile prevedere nel breve periodo che i profughi ritornino ai loro villaggi?
Sebbene sia auspicabile che gli sfollati non restino a lungo nei campi, è ancora troppo presto per prendere in considerazione il loro ritorno a casa. Da una parte, malgrado le pressioni del governo sudanese, gli sfollati hanno ancora paura di tornare. Dall’altra, avendo perso raccolti e animali, dipendono ancora in gran parte dagli aiuti alimentari.

» Cosa sta facendo MSF in Darfur?
Il Darfur rappresenta una delle più grandi operazioni di soccorso mai condotte da MSF. Tutte le sezioni sono mobilitate, con un budget preventivo di oltre 30 milioni di euro. MSF è presente nelle varie aree del Darfur (26 siti di raggruppamento degli sfollati) con 170 operatori internazionali e 2.000 operatori locali. Grazie a questa mobilitazione, per il momento abbiamo contribuito a evitare una catastrofe, facendo scendere il tasso di mortalità sotto la soglia d’emergenza nei campi dove siamo presenti. Ma sappiamo anche che non possiamo allentare i nostri sforzi, perché la popolazione del Darfur avrà bisogno di aiuti per almeno un anno.

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