Esortiamo il G7 a prendere impegni coraggiosi verso politiche migratorie umane
In vista del vertice che si terrà a Taormina nei prossimi giorni, l’organizzazione medico-umanitaria MSF chiede ai leader del G7 di prendere impegni coraggiosi per realizzare politiche migratorie umane e di lungo termine. Rispetto invece alle questioni di salute globale che saranno nell’agenda del G7, MSF chiede di rispondere con efficacia all’aumento dei prezzi dei farmaci e alla mancanza di ricerca e sviluppo sulle malattie dimenticate e farmacoresistenti.
 
Di fronte alla più grande crisi di migrazioni forzate dalla seconda guerra mondiale, sempre più governi stanno adottando misure miopi e restrittive basate su repressione, detenzione, respingimenti o futili tentativi di deterrenza. Queste politiche provocano enormi sofferenze alle persone in movimento, molte delle quali subiscono violenze di ogni tipo senza ricevere l’assistenza e la protezione di cui hanno disperato bisogno.
 
“Come MSF siamo testimoni diretti dell’impatto di queste politiche in un’ampia varietà di contesti, tra i sopravvissuti del devastante conflitto in Siria, nei centri di detenzione in Libia, fino alla rotta di migranti e rifugiati in America centrale, dove i livelli di violenza sono estremi” dichiara Joanne Liu, presidente internazionale di MSF. “Il costante aumento delle morti in mare, i muri fisici e amministrativi alle frontiere, le terribili condizioni di accoglienza e detenzione, e gli episodi di respingimento devono essere considerati dai leader del G7 come un fallimento annunciato della loro leadership in ambito umanitario”.
 
Servono con urgenza misure concrete per attuare nuove politiche umane verso migranti e rifugiati: canali legali e sicuri per chiedere protezione, condizioni di accoglienza sicure e dignitose nei paesi di destinazione e transito, individuazione precoce delle vulnerabilità, e la messa in opera di un sistema dedicato di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, che miri a salvare vite e non a impedire gli arrivi in Europa.
 
MSF esprime particolare preoccupazione per il moltiplicarsi degli accordi che esternalizzano il controllo delle frontiere a paesi terzi, spesso insicuri, che mettono a rischio lo stesso concetto di rifugiato e gli obblighi di protezione. Tra gli esempi recenti, l’accordo UE-Turchia e il cinico accordo tra Italia e Libia, che supporta l’intercettazione dei migranti in mare da parte della guardia costiera libica, impedendo alle persone di chiedere protezione e respingendole verso ben note condizioni di violenza, torture e disumane condizioni di detenzione in Libia. 
 
Il 23 maggio, durante un’operazione di soccorso nel Mediterraneo gestita da diverse ONG, la guardia costiera libica ha minacciato i migranti a bordo dei barconi e sparato colpi in aria, mettendo in pericolo la vita delle persone. 
 
“È solo un esempio che mostra come la guarda costiera libica non può essere parte della soluzione” dichiara Loris De Filippi, presidente di MSF in Italia. “La strategia dell’Europa di esternalizzare in Libia la gestione dei punti di accesso dei migranti non è nient’altro che una forma di complicità con torture e violazioni dei diritti umani e condanna le persone alla sofferenza o addirittura alla morte.”  
 
 
Accesso ai Farmaci e resistenza agli Antimicrobici (AMR)
I prezzi elevati delle medicine colpiscono tutti i paesi. Oggi, anche all’interno del G7 ci sono paesi che faticano a pagare i nuovi farmaci per il trattamento dell’epatite C. Allo stesso tempo, l’attuale sistema di ricerca e sviluppo non riesce a rispondere a bisogni cruciali di salute pubblica, come lo sviluppo di nuovi farmaci e strumenti diagnostici per combattere le infezioni resistenti ai farmaci, che devono essere accessibili alle persone che ne hanno bisogno. La farmacoresistenza è un problema di salute in crescente aumento: la tubercolosi resistente ai farmaci, per esempio, è stata la causa di un terzo dei decessi per tubercolosi avvenuti nel 2015. 
 
I Governi del G7 devono definire modelli alternativi di ricerca e sviluppo orientati ai bisogni dei pazienti che garantiscano un ritorno pubblico degli investimenti, rendano i prodotti farmaceutici convenienti e accessibili e  condividano dati e conoscenze. Il G7 deve prendere misure urgenti per affrontare la problematica del costo proibitivo dei farmaci: una vera e propria “epidemia” che sta avendo ripercussioni negative sui pazienti di tutto il mondo. 
 
“Ogni giorno, i medici di MSF devono far fronte alla mancanza di trattamenti efficaci per curare malattie come le forme di tubercolosi resistenti ai farmaci” dichiara il dott. Els Torreele, direttore della campagna per l’Accesso ai farmaci di MSF. “Il bisogno di innovazione medica è urgente, ma i prodotti devono essere accessibili e di facile utilizzo per i sistemi sanitari che si prendono cura dei pazienti. Oggi il sistema della ricerca farmaceutica – basato su prezzi alti e monopolio dei brevetti – rallenta la diffusione di farmaci di ultima generazione e impedisce di fatto la lotta contro le infezioni resistenti ai farmaci, epidemie mondiali come l’epatite C, o focolai di epidemie come l’Ebola, insieme a un ampio spettro di malattie non-trasmissibili.”
 
 
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