Etiopia emergenza nutrizionale. Aggiornamento sull’intervento di MSF

Addis Abeba/Roma, 24 settembre 2008 – Quest’anno, un insieme di diversi fattori, tra cui la siccità e il drammatico aumento dei prezzi del cibo nel paese, ha provocato una diffusione della malnutrizione in alcune regioni dell’Etiopia. A metà maggio, MSF ha avviato un programma nutrizionale d’emergenza nelle regioni di Oromiya e dell’SNNP (Southern Nations and Nationalities People’s). In una prima fase, MSF aveva preso in carico solo i pazienti gravemente malnutriti, per la maggior parte bambini, ma a partire da metà luglio MSF ha avviato anche programmi nutrizionali per i bambini moderatamente malnutriti e le loro famiglie. Durante gli ultimi quattro mesi, MSF ha curato circa 28mila pazienti severamente malnutriti e 21mila pazienti moderatamente malnutriti in diverse zone. A luglio, MSF ha anche effettuato una distribuzione mirata di cibo per 12500 persone a rischio.

Al momento, la situazione sembra essersi stabilizzata in alcune di queste zone e i ricoveri di casi gravi nei centri di MSF stanno diminuendo. Tuttavia, non è possibile identificare una tendenza generale in tutto il paese poiché la crisi è molto concentrata in alcune zone, ci sono diverse regioni agro-climatiche e il periodo delle piogge varia anch’esso di regione in regione. Ci sono sacche di malnutrizione in altre zone e regioni come l’Afar e la Somali Region, e le equipe mediche di MSF devono rimanere flessibili e pronte a intervenire.

La stagione della raccolta del grano dovrebbe cominciare a breve nel sud, ma nel frattempo le distribuzioni di cibo rimangono necessarie. Anche nei luoghi dove il tasso delle ammissioni nei centri nutrizionali di MSF sta lentamente calando, la popolazione continua ad avere bisogno di un supporto alimentare, almeno per le prossime settimane. Nella regione dell’SNNP, le folle continuano ad ammassarsi all’ingresso dei centri nutrizionali di MSF in cerca di cibo

ALCUNI NUMERI SULL’INTERVENTO DI MSF IN ETIOPIA PER COMBATTERE L’EMERGENZA NUTRIZIONALE
Operatori umanitari: oltre 700
Budget: 13,3 milioni di euro
Centri di stabilizzazione aperti: 6
Centri ambulatoriali: 53
Centri di alimentazione supplementare: 26
 

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