Forte opposizione al brevetto su un farmaco contro l AIDS in India: è la prima volta.

 

 

New Delhi/Roma, 30 marzo 2006 – Oggi, il Network indiano delle persone affette da HIV/AIDS (INP+), il Network delle persone sieropositive di Manipur (MNP+) e l’Organizzazione degli avvocati dei sieropositivi hanno formalmente consegnato un’opposizione alla richiesta di brevetto sul Combivir, una combinazione a dose fissa di 2 farmaci anti-AIDS (zidovudine/lamivudine, o AZT/3TC), presentata dal Gruppo Glaxo Limited presso l’Ufficio brevetti di Calcutta. L’opposizione è stata presentata sulla base di considerazioni tecniche e sanitarie. Se l’India dovesse rilasciare il brevetto su questo farmaco antiretrovirale, si creerà un precedente che ostacolerà l’accesso ai farmaci antiretrovirali accessibili e di qualità in tutto il mondo.

 

"La disponibilità di farmaci antiretrovirali a prezzi accessibili è stata ad oggi fondamentale per tenere in vita un maggior numero di persone rispetto al passato, anche in India dove abbiamo iniziato a curare le persone affette da HIV/AIDS quest’anno" ha detto il dottor Pehrolov Pehrson, che lavora nel progetto di lotta contro l’HIV/AIDS di MSF a Manipur. In questo progetto tutti i pazienti sotto trattamento antiretrovirale ricevono farmaci generici prodotti in India. "Senza un rifornimento adeguato di farmaci antiretrovirali a basso costo, reso possibile dal fatto che in India per molti anni non sono esistiti brevetti sui prodotti farmaceutici, i governi nazionali e gli operatori sanitari dovranno far fronte ad una difficile battaglia, il cui rischio maggiore per i pazienti sarà rappresentato dall’interruzione del trattamento salvavita o da un trattamento costoso e fuori dalla loro portata".

Degli oltre 60.000 pazienti curati da MSF in quasi 30 paesi, l’84% ricevono farmaci antiretrovirali generici prodotti in India. Più del 90% dei pazienti curati nei progetti MSF ricevono la versione generica dell’AZT /3TC. I programmi di trattamento nazionale in India, Burkina Faso, Mongolia, Repubblica Centrafricana, Malawi, Perù, Repubblica del Kirgizstan, Cambogia, Ucraina e Swaziland si affidano quasi interamente alla versione generica del Combivir (AZT/3TC). La disponibilità di versioni generiche di qualità a prezzi accessibili del Combivir (AZT/3TC) e di altri farmaci antiretrovirali ha consentito ai paesi in via di sviluppo di sottoporre nuove persone al trattamento antiretrovirale e dunque di allungare le loro vite.

I gruppi indiani che si oppongono al rilascio del brevetto argomentano che il Combivir (AZT/3TC) della Glaxo non è una nuova invenzione ma semplicemente la combinazione di due farmaci già esistenti. Inoltre affermano che il rilascio di questo tipo di brevetti rischia di incrementare i costi dei trattamenti antiretrovirali per molte persone affette da HIV/AIDS, rappresentando in tal modo un ulteriore aggravio dell’onere che i paesi in via di sviluppo, già in estrema difficoltà, devono sostenere per curare i propri pazienti.
 

"L’accesso universale ai farmaci antiretrovirali rimarrà un’utopia, senza l’esistenza di un rifornimento continuo di farmaci accessibili e di qualità. Le decisioni prese dall’Ufficio brevetti indiano possono fare la differenza tra la vita e la morte di milioni di persone affette da HIV/AIDS nel mondo che fanno riferimento a questi farmaci generici prodotti in India" dice Ellen ‘t Hoen, referente legale internazionale della Campagna per l’Accesso ai Farmaci Essenziali di MSF.

Lo scorso anno, l’India per adeguarsi alle regole sui brevetti dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) ha cambiato la sua legge sui brevetti. Tre settimane fa, il paese ha concesso il suo primo brevetto ad un farmaco contro l’epatite C della Roche.
 

Comunque, la legge sui brevetti farmaceutici in India consente l’opposizione all’applicazione del brevetto prima che sia rilasciato. I pazienti indiani affetti da cancro e le industrie indiane produttrici di generici si sono recentemente opposti al rilascio di un brevetto per il farmaco anti-cancro Gleevec (Imatinib Mesylate) della Novartis adducendo come giustificazione il fatto che fosse una nuova forma di un vecchio farmaco. Il brevetto è stato pertanto respinto dall’ufficio competente. I gruppi di pressione interessati, stanno ora domandando che, su analoghe considerazioni, anche il rilascio del brevetto sul Combivir venga respinto.

 

Condividi con un amico