Gaza: più di 500 persone curate dopo gli scontri

Gaza: più di 500 persone curate dopo gli scontri

Dal 1 aprile, le nostre équipe a Gaza hanno fornito cure post-operatorie a più di 500 persone ferite dagli scontri durante le manifestazioni per la “Marcia del Ritorno”.

Il numero dei pazienti curati nelle nostre cliniche nelle ultime tre settimane è più alto del numero di pazienti in tutto il 2014, quando l’esercito israeliano lanciò l’Operazione Margine di Protezione lungo la striscia di Gaza. Il nostro staff medico ha ricevuto pazienti con lesioni molto gravi e molto complesse da curare. Queste ferite lasceranno la maggior parte di queste persone con gravi disabilità fisiche a lungo termine.

Tra loro anche bambini come Yahya.

“Mi chiamo Yahya, ho 11 anni e vado in quinta elementare. Prima di essere ferito mi piaceva molto andare a scuola e ho sempre avuto degli ottimi voti!
Sono andato alla “Marcia del Ritorno” con due dei miei fratelli per scoprire la terra dei miei genitori e per vedere con i miei occhi le persone che hanno bombardato Gaza e sparato sugli abitanti. Volevo capire il motivo.
Ero molto vicino alla recinzione quando mi hanno sparato. Ero l’unico bambino della mia età ad essere così vicino. Volevo avvicinarmi per vedere il paesaggio dall’altro lato. Era molto bello, molto più bello di Gaza! Poi mi hanno sparato. Ricordo il viso della persona che mi ha sparato, era una giovane donna bionda.
Il proiettile mi ha colpito alla giunzione tra il piede e la gamba. Mi faceva male tutto: i muscoli, i tendini e le ossa. Posso muovere solo le dita dei piedi adesso. Quando mi hanno sparato mi ha fatto molto male, come un elettro shock. Adesso mi sento un po’ meglio. Sono stato operato in ospedale e poi dovrò affrontare una seconda operazione. Nel frattempo, vengo tre volte alla settimana nella clinica MSF a Beit Lahia e mi hanno detto che in sei mesi dovrei tornare a camminare.
Non credo di essere troppo piccolo per essere ferito. Posso sopportare il dolore come tutte le persone a Gaza che sono state ferite da colpi d’arma da fuoco”.
Condividi con un amico