Georgia

Medici Senza Frontiere continua a portare assistenza agli sfollati che si sono insediati nei giorni scorsi nei pressi della capitale georgiana Tiblisi. Le equipe di MSF hanno già visitato sei dei venti siti dove si sono rifugiate le persone fuggite dagli scontri, portando loro medicinali e beni di prima necessità.

Filipe Ribero, responsabile dei progetti di MSF in Georgia, ha condotto diverse missioni esplorative nei siti dove gli sfollati vivono a Tiblisi e a Gori. Ribero ha riscontrato un netto contrasto tra il massiccio afflusso di aiuti internazionali e le limitate opportunità – riscontrate al momento – di fornire assistenza.
La sua testimonianza è del 15 agosto scorso.

Qual è la situazione in Georgia attualmente?

La situazione sembra essersi calmata. Tuttavia la popolazione civile è ancora preoccupata e vuole un rapido ritorno alla normalità. Inizialmente, la situazione in Georgia era estremamente tesa, la possibilità di spostarsi era molto limitata. Tuttavia, negli ultimi due giorni, siamo stati in grado di muoverci più facilmente.
Di recente, abbiamo notato l’arrivo di un massiccio numero di organizzazioni umanitarie, anche se le nostre prime valutazioni non rivelano esigenze così grandi per ora. Le strutture sanitarie georgiane stanno curando i feriti. Noi siamo pronti a fornire i farmaci, laddove necessario.

Quali sono i bisogni delle popolazioni sfollate dal conflitto?

Abbiamo visitato sei siti nei pressi di Tiblisi, in cui si sono riunite tra le 200 e le 500 persone, ospitate in edifici pubblici: mancano acqua e forniture di base (latrine e attrezzature da cucina). Stiamo utilizzando le nostre equipe mobili per portare assistenza ai feriti. Sembra ci siano 20 siti come quello nelle vicinanze di Tiblisi. Nei prossimi giorni abbiamo in programma di visitare altri centri d’accoglienza con un team medico e di consegnare le forniture mediche di base in modo da poter rispondere ai bisogni più urgenti.

Che cosa hai osservato a Gori?

La città è deserta. La maggior parte della popolazione civile sembra aver abbandonato la città. Una volta arrivati, siamo andati nell’ospedale militare che è l’unico attualmente in funzione a Gori. Pochissimi pazienti feriti sono ricoverati presso la struttura. La maggior parte sono stati trasferiti a Tiblisi. Volevamo anche fare le prime valutazioni nei villaggi intorno a Gori, ma è stato impossibile ottenere l’accesso a queste aree. Cercheremo di tornare quanto prima. Allo stesso modo, stiamo ancora cercando di entrare in Ossezia del Sud per le valutazioni mediche, ma rimane inaccessibile a tutti gli aiuti e agli attori umanitari attualmente presenti in Georgia.

Qual è la situazione dei programmi di MSF per i pazienti affetti da tubercolosi resistente ai farmaci (TB MDR drug-resistant tuberculosis)?

I due programmi in Georgia sono ancora attivi. Uno si trova nella regione autonoma di Abkhazia. In Sukhumi (Abkhazia), il nostro team rimane in loco e continua a trattare gli 80 pazienti ammessi al programma. A Zugdidi (Georgia), gli operatori di MSF, che avevano evacuato la città su richiesta delle autorità georgiane, sono tornati. Tuttavia, sembra che alcuni dei 120 pazienti ammessi al programma si siano allontanati dal centro per il trattamento della TB. Questa forma di TB è una malattia altamente contagiosa, essi rappresentano un rischio per coloro che li circondano.


MSF lavora in Georgia dal 1993 con 351 operatori umanitari
 

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