Gli USA hanno fallito nell adempiere alle proprie responsabilità nel supportare il sistema sanitario in Iraq

Washington, DC/Baghdad, 2 maggio 2003 – Secondo Medici Senza Frontiere (MSF), la coalizione guidata dagli Stati Uniti ha fallito nell'adempiere alle proprie responsabilità previste dal diritto umanitario internazionale nel garantire adeguate condizioni medico-sanitarie alla popolazione irachena. I bisogni medici urgenti non sono stati ancora affrontati e la disorganizzazione negli ospedali sta impedendo la possibilità di fornire assistenza medica adeguata. MSF rivolge un appello alle forze della coalizione guidata dagli USA affinché adempiano al dovere di provvedere ai bisogni medici della popolazione, cosa lontana dall'essere realizzata.

"Nonostante siano passate tre settimane dall'inizio dell'occupazione da parte delle forze USA e diversi mesi dalla pianificazione di questa guerra, Baghdad, una città grande quanto Houston e Chicago insieme, non ha ancora nessun ospedale completamente funzionante," afferma Morten Rostrup, medico e Presidente internazionale di MSF, appena tornato dalla missione a Baghdad. "I disordini e le lotte politiche a Baghdad e altrove hanno lasciato il sistema sanitario nel caos proprio nel momento in cui i recenti bombardamenti, che hanno visto l'impiego di bombe a grappolo, e i continui scontri, in cui vengono feriti dei civili, hanno reso più difficile l'accesso all'assistenza sanitaria."

Gli USA si sono concentrati nello sforzo di ripristinare l'amministrazione, dimenticando di garantire un'assistenza immediata ai feriti. Inoltre gli USA non sono stati in grado di garantire la sicurezza degli ospedali e del personale medico. A Baghdad gli ospedali sono molto sporchi, diversi sono stati saccheggiati e attualmente non è in funzione un sistema appropriato di trasporto d'emergenza. Le persone ferite durante la guerra, fuggite o dimesse dagli ospedali durante il periodo di anarchia nei primi giorni di occupazione da parte delle truppe USA, non sapevano a chi rivolgersi per ricevere cure mediche per le loro spesso gravi ferrite, tra cui amputazioni. E dal momento che gli ospedali non sono ancora totalmente operativi, i pazienti continuano ad essere dimessi prima del previsto. Le persone affette da malattie croniche come il diabete, insufficienze renali ed epilessia non hanno la possibilità di rifornirsi delle medicine appropriate. I medici e gli infermieri iracheni non ricevono più i loro stipendi. Negli ospedali visitati da MSF a Baghdad e in altre zone del paese, tra cui Amarah, Bassora, Karbala, Nassiriya, malattie mortali come tubercolosi e kala-azar non sono state curate a causa della mancanza di farmaci.

MSF ha cercato di colmare il vuoto creatosi nel sistema sanitario iracheno fornendo medicine, apparecchiature mediche e assistenza sanitaria, ma l'assenza di pianificazione nel rispondere ai bisogni sanitari più urgenti, il caos politico e la mancanza di chiare direttive da parte delle autorità oggi presenti in Iraq rappresentano le sfide più importanti per ripristinare un sistema sanitario adeguato e garantire la salute nel paese.

"Fortunatamente, i team di MSF a Baghdad e nelle altre zone dell'Iraq non hanno riscontrato segni di epidemie, grandi spostamenti di persone o malnutrizione grave, tragedie che invece riscontriamo oggi in molte altre zone del mondo," afferma il Dottor Rostrup. "Tuttavia, ci sono importanti bisogni da affrontare e ogni ulteriore ritardo nel ripristinare i servizi sanitari essenziali sta causando ulteriori vittime e aumenta il rischio di epidemie e l'aggravarsi di altri problemi sanitari."

Attualmente MSF è presente in Iraq e nei paesi confinanti con 30 volontari internazionali e sta effettuando monitoraggi nelle principali città, tra cui Baghdad, Bassora, Karbala, Tikrit, Nassiriya, e Mosul, per determinare i bisogni e fornire assistenza dove necessario.

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