Haiti escalation di violenze a Port au Prince. Drammatiche le conseguenze sui civili.

 

 

Port au Prince/Roma, 19 gennaio 2006 In seguito ai violenti attacchi che si susseguono in diverse parti della capitale haitiana, Port au Prince, l’organizzazione internazionale Medici Senza Frontiere (MSF) lancia oggi un appello a tutti i gruppi armati affinché rispettino i civili e permettano a coloro che vengono feriti duranti gli scontri di avere accesso immediato alle cure mediche d’urgenza. MSF chiede inoltre che venga rispettata l’incolumità dei soccorritori e degli operatori umanitari.

Nelle ultime settimane, i medici e chirurghi di MSF hanno registrato un allarmante aumento del numero di persone bisognose di cure per ferite legate alla violenza, e in particolare del numero di vittime da arma da fuoco e machete. Mentre nel novembre scorso sono stati 147 i feriti curati nelle due strutture sanitarie di MSF nella capitale – il centro traumatologico di St. Joseph nel quartiere di Turgeau e l’ospedale di Choschal nel quartiere di Cité Soleil – a dicembre MSF ha assistito oltre 220 vittime da arma da fuoco. Il 26 e il 27 dicembre sono arrivati ben 26 feriti da arma da fuoco all’ospedale di Choscal. Circa il 50% dei pazienti visitati da MSF per ferite legate alla violenza sono donne, bambini o anziani.
 

"E’ inaccettabile che ci siano così tanti civili tra le vittime delle ultime ondate di violenza" afferma Ali Besnaci, responsabile del centro traumatologico St. Joseph, situato nel cuore della città. "Riceviamo pazienti provenienti da diversi quartieri della capitale: St.Martin, il centro storico, Martissant e altre aree di Port au Prince. Recentemente abbiamo assistito un bambino di 15 mesi e una donna di 77 anni colpiti da un proiettile".

Dal dicembre 2004, il team medico e chirurgico dell’ospedale St. Joseph ha curato circa 2.500 persone per ferite legate ad episodi di violenza, tra cui oltre 1.500 vittime da arma da fuoco e 500 ferite da arma bianca. Nell’agosto 2005 MSF ha riaperto l’ospedale di Choscal e il centro di salute primaria di Chapi, nel cuore di Cité Soleil, uno dei quartieri più violenti della capitale. Solo nei primi tre mesi di attività lo staff ha realizzato 12.000 consultazioni mediche e 800 interventi di emergenza. Dal 1 gennaio 2006 MSF ha curato 47 vittime da arma da fuoco a Cité Soleil.

Secondo le testimonianze raccolte, i civili sono stati colpiti sia deliberatamente che accidentalmente da tutti i gruppi armati presenti in città.

"Diversi gruppi, tra cui la forza di stabilizzazione ONU (MINUSTAH), hanno definito "danni collaterali" le ferite ai civili", afferma Loris de Filippi, Capo Missione per MSF a Cité Soleil. "Per noi è semplicemente inaccettabile la perdita di tante vite umane nel fuoco incrociato quotidiano".

La situazione a Cité Soleil, epicentro dell’ondata di violenza sia politica che criminale, è grave soprattutto per coloro che hanno bisogno di cure mediche di emergenza.
 

"La possibilità di continuare a lavorare a Cité Soleil è in pericolo – da un giorno all’altro tutto può cambiare, e potremmo non avere più accesso al quartiere" continua De Filippi. "L’incolumità degli operatori umanitari deve essere rispettata. Se non possiamo fare il nostro lavoro, una popolazione di 250mila persone, pari a quella di una città di provincia italiana, avrà pochissime speranze di avere accesso alle cure in caso di bisogno".

Inorridita dal picco di violenze nei mesi di giugno e luglio 2005, MSF aveva già lanciato un appello simile ai gruppi armati attivi in città perché garantissero il rispetto dell’incolumità dei civili e un accesso illimitato alle cure mediche d’emergenza.

"L’insostenibile situazione odierna assomiglia terribilmente a quella affrontata dagli haitiani la scorsa estate e siamo preoccupati che le cose possano solo peggiorare", afferma Besnaci. "Le persone vivono nella paura continua e sappiamo che molti feriti sono intimoriti o prevenuti dal rivolgersi alle strutture sanitarie. Questo è semplicemente inaccettabile".

 

MSF lavora ad Haiti dal 1991. Oltre al centro traumatologico St. Joseph, all’ospedale di Choscal e al centro di salute primaria Chapi a Cité Soleil, MSF fornisce cure primarie nel quartiere Decayette di Port au Prince.

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