Il team di MSF attaccato in Etiopia: un morto e un ferito grave.

Un veicolo che trasportava un team dell’organizzazione Medici Senza Frontiere – un etiope, un francese e un altro passeggero – è stato attaccato nella regione di Ogaden in Etiopia.

La macchina di MSF stava andando da Jijiga alla città di Degah Bur quando un gruppo di 10 uomini armati è emerso dalla boscaglia e ha aperto il fuoco sul veicolo. L’autista è stato ucciso, l’espatriato è stato colpito da 2 pallottole – al petto e in un fianco – e la terza persona ha subito una ferita non grave.

L’espatriato, un logista francese con molti anni di esperienza sul terreno, è stato trasferito a Degah Bur dove ha passato la notte e questa mattina con un charter, accompagnato da due medici di MSF, ha raggiunto prima Dire Dawa e poi Nairobi. Le sue condizioni sono stabili e è curato dal team di emergenza medica che ha viaggiato con lui in aereo.

Si tratta del terzo incidente, in 12 mesi, di cui sono vittime operatori umanitari, nella regione di Ogaden. Per questo motivo, MSF ha deciso di sospendere i suoi programmi – servizi sanitari, acqua e assistenza medica – a Degah Bur e di evacuare tutto lo staff a Addis Abeba.

Solo il programma tubercolosi a Jijiga continuerà il suo corso. Anche la missione esplorativa di MSF a Gode sarà sospesa. Questa missione era stata richiesta, la scorsa settimana, dalle autorità etiopi per un allarme carestia e morbillo e il team stava conducendo un monitoraggio nutrizionale e medico.

MSF è presente in Etiopia con 10 espatriati e 110 operatori locali e si trova nel paese dal 1985.

 

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