India inondazioni nel Bihar

Roma/New Delhi, 8 settembre 2008 – Due equipe di Medici Senza Frontiere (MSF) forniscono cure mediche alle vittime delle inondazioni nello stato nord-orientale indiano del Bihar, dove hanno anche avviato distribuzioni di generi di prima necessità in diverse località e campi sfollati nei distretti di Araria (la zona più colpita), Supaul, Purnia e Madhepura.

Le equipe di MSF hanno continuato a valutare i bisogni della popolazione, grazie al fatto che le strade stanno ridiventando percorribili, e hanno organizzato cliniche mobili in molte località per rispondere ai bisogni sanitari della popolazione, particolarmente nelle zone occidentali del distretto di Araria dove gli aiuti non erano ancora giunti. Nella sola giornata di martedì scorso, per esempio, sono state effettuate oltre cento visite mediche nella zona di Parwaha.

Le persone sfollate dalle inondazioni si sono riunite in campi improvvisati, alcuni all’aria aperta, altri in scuole, in generale in pessime condizioni sanitarie, con pochissime pompe a mano per rifornirsi di acqua potabile, uno scarso numero di latrine, assenza di strutture igieniche (docce, sapone) e una considerevole presenza di bestiame.

Le cifre ufficiali parlano di circa 50 campi in simili condizioni nelle zone colpite che ospitano circa 30mila persone. Inoltre, quasi 400mila persone probabilmente intrappolate nelle zone isolate dall’acqua potrebbero giungere in questi campi quando le acque inizieranno a ritirarsi. Alcune aree sono ancora sommerse dall’acqua e l’accesso è tuttora impossibile.

“Finora non sono state riscontrate epidemie. Tuttavia, dobbiamo restare all’erta e pronti a rispondere immediatamente poiché, non appena scenderà il livello delle acque, la situazione potrebbe peggiorare. Siamo inoltre preoccupati poiché ci sono diverse sacche di persone che non siamo ancora riusciti a raggiungere”, dichiara Bjorn Nissen, capo missione di MSF in India.

MSF ha già inviato 5 container con 15mila teli di plastica per i rifugi, 4200 coperte, 15mila contenitori per l’acqua, 15mila saponi e 3mila pastiglie per la depurazione dell’acqua – generi che sono già stati distribuiti a 7500 famiglie.

Le zone di intervento prioritarie identificate per i prossimi giorni comprendono Bhargama e Narpargani (nel distretto di Araria), Banmakee (nel distretto di Purnia, dove i bisogni sono in aumento), Chhatapur (nel distretto di Supaul), una zona particolarmente colpita dove finora l’accesso è rimasto impossibile.

I bisogni principali per la popolazione comprendono cibo, teli di plastica per ripararsi, pastiglie per la depurazione dell’acqua, utensili per cucinare, kit d’igiene. Per prevenire e curare le malattie, specialmente quelle legate alla cattiva qualità dell’acqua, sono inoltre essenziali le soluzioni per la reidratazione orale e l’assistenza medica.

MSF ha otto operatori umanitari al lavoro nelle zone colpite, molti dei quali lavoravano nel progetto nel Bihar per la cura del kala-azar. Tra loro vi sono medici e altro personale medico, logisti ed esperti in acqua e igiene. Un’altra missione è in corso nelle zone colpite per valutare i bisogni e il possibile rafforzamento del team già presente.

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