Inondazioni in Messico le prime equipe di MSF al lavoro.

Il 29 ottobre, piogge torrenziali hanno causato la rotture delle dighe, sommergendo le abitazioni sotto due metri d’acqua in media, e a volte, nelle zone più basse, fino a 4 metri. Di fronte alla portata di queste inondazioni, Medici Senza Frontiere (MSF) ha inviato un’equipe composta di medici e logisti per valutare la situazione e venire in soccorso, laddove necessario, alle popolazioni colpite da questa catastrofe naturale di eccezionale importanza. Domenica 5 novembre, questa equipe di cinque persone è giunta a Villahermosa e si è messa rapidamente al lavoro, soprattutto nelle zone più isolate.

La popolazione dello stato di Tabasco e del vicino stato di Chiapas è fuggita dalle zone più colpite per cercare rifugio nei centri d’accoglienza messi in piedi dall’esercito messicano o improvvisati. La regione attorno a Villahermosa, capitale dello stato di Tabasco, è stata particolarmente colpita, e circa 75mila persone hanno dovuto abbandonare le loro case. Altri, temendo saccheggi, sono rimasti lì e si ritrovano isolati nelle loro case o in prossimità di esse.

Una grande risposta nazionale
La risposta del governo regionale e federale, con la mobilitazione delle forze armate, della protezione civile e della Croce Rossa messicana, sostenuta da un’importante solidarietà nazionale, è stata molto rapida e proporzionale ai bisogni nel comune di Villahermosa. Tuttavia, le zone rurali attorno a Villahermosa hanno ricevuto scarsi aiuti. In queste zone rimaste isolate per intere giornate, l’approvvigionamento di acqua potabile e viveri è difficile e una parte della popolazione non ha ancora ricevuto aiuti.

Consultazioni e distribuzioni nelle zone isolate
È in particolare il caso per il comune di Nacajuca, dove MSF sta distribuendo dei “kit d’igiene” (sapone, contenitori per l’acqua) a 3mila famiglie. Un’equipe medica sta effettuando delle consultazioni mobili nella zona.

Un’altra equipe di MSF lavora nella regione di Frontera, a nord-ovest di Villahermosa. Questa zona paludosa, abitata da circa 15mila persone, essenzialmente comunità di pescatori, è ancora parzialmente inaccessibile via terra. È quindi in barca che le equipe hanno valutato i bisogni di queste comunità isolate e iniziano, oggi, le consultazioni mediche.

Per quanto riguarda il vicino stato di Chiapas, dove uno smottamento di terra ha provocato la morte di 6 persone, MSF ha effettuato una valutazione nelle zone più colpite dalle inondazioni. Il rapido abbassamento delle acque, dovuto all’altitudine di questa regione montagnosa, spiega perché non è stata colpita come lo stato vicino, che è un bacino idrico naturale delle acque del Chiapas. Non sono stati identificati bisogni che necessitino di una presa in carico da parte di MSF.

Ritiro delle acque e rischi sanitari
Nello stato di Tabasco, l’abbassamento progressivo delle acque mostra il livello della distruzione. Da qualche giorno sono stati segnalati dei casi sospetti di diarrea e la proliferazione delle zanzare nelle zone di acqua stagnante lascia temere una recrudescenza di casi di malaria nelle prossime settimane. Inoltre, in considerazione del fatto che la dengue è endemica nelle città della zona, le autorità sanitarie stanno effettuando un lavoro di sorveglianza sanitaria. Le equipe di MSF seguono con particolare attenzione questo rischio e sono pronte a un eventuale intervento.

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