Katanga RDC: situazione disperata per migliaia di sfollati.

 

 

 

In fuga dagli scontri tra l’esercito congolese e un gruppo di miliziani locali, i Mai Mai, in molti sono arrivati in precarie condizioni di salute, portandosi dietro le poche cose che gli sono rimaste.

Medici Senza Frontiere (MSF), che ha allestito nella zona tre campi di accoglienza per gli sfollati, è estremamente preoccupata per lo stato di salute degli sfollati.

 

Con gli ultimi arrivi, la popolazione del villaggio si è triplicata mettendo a dura prova le già limitate risorse a disposizione, sia in termini di cure mediche che di scorte alimentari. La mortalità è alta sia tra gli sfollati che tra la popolazione locale.

A causa della mancanza di condizioni di sicurezza, già prima di fuggire verso Dubie, buona parte della popolazione aveva vissuto per mesi nelle boscaglie nei dintorni dei villaggi, priva di rifugi adeguati, cibo e cure mediche.

“MSF era già presente nell’area con un ospedale a Dubie e con alcuni centri sanitari nei distretti dei dintorni, ma far fronte all’arrivo di così tante persone, molte delle quali in terribili condizioni di salute, ci ha spiazzato” ha spiegato il coordinatore del progetto di Medici Senza Frontiere (MSF), Goedele Van Bavel. “In particolare gli aiuti alimentari sono stati scarsissimi e le scorte previste sono arrivate con grandissimo ritardo”.

 

Da quando hanno cominciato ad arrivare i primi sfollati, MSF ha approntato tre campi, distribuendo generi di prima necessità come teli di plastica per costruire i ripari e utensili per cucinare. Nei campi sono state predisposte cliniche mobili che, solo nelle prime tre settimane di gennaio, hanno effettuato 1.224 visite mediche mentre è tuttora in corso una campagna di vaccinazione contro il morbillo.

 

Le principali patologie sono malaria, affezioni respiratorie e diarrea.

Anche la malnutrizione grave è stato un problema grandissimo: solo nel mese di dicembre sono state ricoverate 56 persone nel progetto alimentare terapeutico di MSF.

 

Adesso l’arrivo di sfollati si è molto ridotto ma la pressione sulle strutture mediche di MSF resta enorme. Attualmente vengono curati oltre 50 bambini in un reparto pediatrico predisposto per 21 pazienti.

“Gli aiuti sono stati veramente scarsissimi e molte persone si trovano ancora in condizioni disperate” conclude Van Bavel. “Con l’imminente arrivo della stagione delle piogge temiamo che la situazione possa peggiorare”.

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