La MY Phoenix lascia il Mediterraneo MSF continua la propria azione con le altre navi

La Migrant Offshore Aid Station (MOAS) ha informato MSF di voler terminare la propria azione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo. Di conseguenza MSF non fornirà più cure e assistenza medica dopo le operazioni di soccorso in mare a bordo della MY Phoenix, un’azione avviata il 2 maggio di quest’anno.

MSF continuerà ad assistere le persone nel Mediterraneo sulle due navi gestite direttamente dall’organizzazione, la Dignity I e la Bourbon Argos. Oltre all’azione in mare, MSF offre assistenza a migranti e rifugiati in diversi paesi europei e nei paesi colpiti da conflitti e crisi umanitarie come la Siria, la Turchia, l’Etiopia, l’Iraq, l’Afghanistan e la Nigeria.“C’è ancora bisogno di navi proattivamente impegnate, supportate e dedicate ad attività di ricerca e soccorso in mare.

Finora più di 2.800 persone sono annegate cercando una nuova vita in Europa. Finché i conflitti causeranno la fuga di migliaia di persone, che a loro volta sovraffolleranno i paesi confinanti, le persone in cerca di un luogo sicuro cercheranno di venire in Europa. Senza vie legali e sicure, continueranno a rischiare, e perdere la propria vita in mare” ha detto Will Turner, coordinatore dell’emergenza MSF a bordo della MY Phoenix.

In quasi cinque mesi di azione, il team MSF a bordo della MY Phoenix si è preso cura di 6.985 persone, soccorse da gommoni o barconi di legno del tutto inadatti alla traversata. Dopo la fuga da paesi come l’Eritrea, la Somalia, la Nigeria, la Siria, il Gambia e la Libia, ci hanno raccontato storie terribili sui loro paesi d’origine, sul viaggio e sulla straziante permanenza in Libia. MSF li ha curati trattando diverse patologie, da disidratazione e ipotermia fino a insufficienze renali e ferite da arma da fuoco.

Dall’inizio delle operazioni, il 2 maggio, l’equipe di MSF a bordo della MY Phoenix, della Bourbon Argos e della Dignity I hanno assistito circa 16.113 persone nel Mediterraneo.  

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