Libano: MSF rinnova il suo appello per un accesso immediato alla popolazione.



Tiro (Libano), 8 agosto 2006 – Nel sud del Libano, un convoglio di Medici Senza Frontiere (MSF), che trasportava scorte mediche d’urgenza e carburante, è rimasto bloccato a nord del fiume Litani dopo che un raid aereo ha distrutto l’ultimo ponte rimasto attraverso il quale era possibile attraversare il fiume. “Il bombardamento del ponte di Qasmiyeh è l’ennesimo colpo contro i nostri sforzi per fornire aiuti disperatamente necessari alle popolazioni intrappolate dal conflitto nel sud del Libano”, ha affermato Christopher Stokes, coordinatore di MSF in Libano.

Il ponte era il solo passaggio di cui le persone dal sud potevano ancora usufruire per fuggire dai bombardamenti e viaggiare verso il nord del paese. Ora che anche l’ultima via d’uscita è bloccata, molte persone sono rimaste intrappolate all’interno della zona di conflitto.

Ieri mattino, il convoglio di tre camion che viaggiava da Beirut a Tiro è rimasto bloccato sulla riva settentrionale del fiume Litani e le scorte sono state trasportate a mano attraverso il fiume. Un’altra equipe di MSF è giunta da Tiro, a circa 10 km, per incontrare il convoglio dall’altra parte del fiume.

“Poiché il ponte era crollato, abbiamo dovuto trasferire il carico a mano, il che ci ha lasciati molto esposti”, ha detto Stokes. Quattro tonnellate di scorte sono state trasportate a mano per una distanza di 500 metri grazie a una grande catena umana, alla quale hanno anche partecipato alcuni giornalisti presenti sul posto.

 

“Nonostante non avessimo ricevuto nessuna garanzia di sicurezza, abbiamo comunque deciso di procedere poiché il convoglio conteneva scorte mediche e chirurgiche di cui c’era urgente bisogno, specialmente nel momento in cui i combattimenti vicino a Tiro continuano ad aumentare”, ha aggiunto Stokes.

 

“Il fatto che un camion sia stato colpito da un raid aereo nei pressi di un convoglio delle Nazioni Unite durante il weekend, uccidendo due civili, ci ricorda i rischi che le organizzazioni umanitarie corrono nel tentativo di inviare aiuti nella zona colpita dal conflitto. E il nostro convoglio che viaggiava da Tiro ha rischiato di essere colpito quando sono avvenute due esplosioni a soli 100 metri. Per tutto il viaggio si udiva il rumore degli aerei telecomandati e dei jet”, ha concluso.

A Tiro, il numero dei raid aerei e, di conseguenza, il numero dei feriti, è continuato ad aumentare nel corso degli ultimi giorni, il che rende ancora più cruciale l’arrivo puntuale delle scorte di aiuti.

Questi ultimi eventi sottolineano in modo drammatico lo spazio estremamente limitato concesso a MSF e alle altre organizzazioni umanitarie per fornire sostegno alle popolazioni colpite dal conflitto nel sud del Libano. MSF può solamente rinnovare il suo appello per un accesso immediato alla popolazione che ha disperatamente bisogno di assistenza medica e umanitaria.

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