Liberia con l intensificarsi degli scontri si registrano nuovi esodi

Dall’agosto 2001, e in modo particolare dallo scorso mese di giugno, si è registrato un intensificarsi degli scontri tra vari gruppi armati nella regione di Lofa, nel nord della Liberia. Migliaia di persone sono fuggite verso il centro e il sud del paese e verso la Guinea.

Privi di ogni forma di assistenza e intrappolati tra le varie milizie, i civili stanno fuggendo dai combattimenti verso l’Africa Occidentale, senza protezione e senza cibo“, dichiara Kostas Moschochoritis di MSF. “Sin dalla riapertura dei confini, avvenuta dopo le recenti elezioni in Guinea, abbiamo visto un numero sempre crescente di persone arrivare dalla Liberia, mostrando evidenti segni di malnutrizione“.

Una volta oltrepassato il confine, la maggior parte dei rifugiati provenienti da Lofa arrivano al campo di transito di Tékoulo (sul confine tra Liberia e Guinea e vicino a Guekedou), che attualmente ospita 902 rifugiati liberiani. In questa regione, MSF supporta 14 ambulatori per assicurare assistenza sanitaria sia ai rifugiati sia ai residenti.

MSF gestisce anche programmi di water&sanitation (gestione e depurazione dell’acqua, igiene) e organizza visite mediche prima di trasferire le persone nei nuovi campi allestiti nella regione di Albadaria, dove i tre siti di Telikoro, Boreah e Kountaya ospitano 55.000 rifugiati. Altri 7.000 sono stati spostati nel campo di Datola, nella Guinea centrale.

Per la maggior parte sono donne e bambini ad attraversare la frontiera. Spesso gli uomini vengono reclutati con la forza dalle bande armate liberiane.

MSF si prende cura dei rifugiati malnutriti che arrivano al campo di Tékoulo, trasferendo i casi più gravi al vicino centro nutrizionale gestito da Action Contre la Faim (ACF), a Macenta.

Ero un contadino ma adesso è diventato troppo pericoloso coltivare la terra: i ribelli sistematicamente saccheggiavano il raccolto“, racconta un giovane rifugiato di 26 anni. E’ fuggito dalla città di Kolahoun nella regione di Lofa. “Sono scappato con i miei tre bambini a causa della fame e dell’insicurezza. Sapevo che, una volta arrivato in Guinea, le nostre vite sarebbero state in salvo. A Kolahoun tutti vogliono fuggire, ma la maggior parte non lo fa. Hanno troppa fame, sono troppo deboli e malati per poter scappare“.

MSF sta aumentando la sua presenza sul terreno

Attualmente MSF sta inviando degli specialisti in Guinea per assistere le equipe sul terreno e per offrire ai rifugiati, oltre all’assistenza medica, un forma di consulenza legale sulle questioni umanitarie.

MSF continua a fornire assistenza medica e nutrizionale agli sfollati che si trovano all’interno della Liberia e che stanno fuggendo verso le poche zone rimaste ancora sicure all’interno del paese.

Da quando si sono intensificati gli scontri, la regione di Lofa è stata inaccessibile ad ogni mezzo d’informazione, ad ogni organizzazione umanitaria e alle agenzie delle Nazioni Unite. Non esistono informazioni indipendenti e attendibili sull’attuale situazione nell’area, abbandonata per anni all’instabilità, alla guerra civile e agli spostamenti di persone e soggetta alle incursioni armate di milizie provenienti dalla Guinea e dalla Sierra Leone.

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