Liberia la situazione a Monrovia continua a essere tragica

Da lunedì scorso la situazione è migliorata e il numero dei feriti è diminuito. Questa diminuzione non rappresenta, però, un segno di miglioramento delle condizioni di vita. Colera e malnutrizione rappresentano ora i problemi più gravi.

La situazione a Monrovia continua a essere tragica, con la gente che non ha nulla da mangiare e le milizie che, in queste ore, stanno consumando le loro vendette incrociate. In giro non c’è cibo e quel poco che si trova costa carissimo.“, racconta Alberto Giudiceandrea, chirurgo italiano di MSF.

Nonostante da due settimane e mezzo continuino gli scontri dentro e fuori Monrovia, sedici volontari internazionali di MSF (tra cui tre chirurghi e quattro medici) e più di 300 collaboratori locali e 600 operatori sanitari pubblici hanno lavorato in condizioni estremamente difficili per fornire assistenza medica alle migliaia di sfollati e agli abitanti di Monrovia. Sabato scorso, MSF ha inviato due cargo con 68 tonnellate di medicinali, attrezzature mediche e materiale logistico per i programmi di MSF in Liberia. Altre otto tonnellate di forniture mediche e cibo dovrebbero arrivare nel fine settimana a Monrovia.

Due ospedali d’emergenza allestiti nelle sedi di MSF a Mamba Point continuano a fornire assistenza medica con reparti di chirurgia, maternità, pediatria e con centri nutrizionali. Dopo aver ricevuto più di 400 civili feriti nelle ultime due settimane (17 luglio – 1° agosto), gli ospedali di MSF a Mamba Point hanno curato 160 feriti sono nell’ultima settimana. Proiettili vaganti continuano a cadere dentro e vicino alle strutture di MSF, rendendo difficile il trasporto e il ricovero dei pazienti. Fortunatamente la situazione sta migliorando da quando, lunedì scorso, sono arrivati i primi 300 militari nigeriani dell’Ecowas e il numero dei feriti è diminuito.

Negli ultimi giorni, abbiamo registrato una diminuzione delle persone che venivano alle nostre cliniche per essere curate.“, dichiara il dottor Chris Brasher, coordinatore medico di MSF a Monrovia. “Ma a Monrovia si continua a morire di malaria, colera, malnutrizione e per altri problemi sanitari.

Questa settimana, MSF ha aperto un altro ambulatorio in una scuola a Mamba Point e ha riaperto le due cliniche di Soniwein e New Georgia. MSF continua a supportare altri deu ambulatori a West Point. La clinica di Duport Road ha continuato a offrire assistenza medica durante gli scontri mentre il Redemption Hospital (unico ospedale pubblico di tutta la Liberia) e le cliniche nelle città di Clara e Logan continuano a essere chiuse.

Le condizioni di vita per i circa 300.000 sfollati di Monrovia che hanno trovato rifugio nelle scuole, nelle chiese, negli edifici abbandonati o allo stadio Doe, sono intollerabili. La disponibilità di acqua potabile continua a peggiorare soprattutto in quelle zone dove maggiore è il sovraffollamento.

Prima dell’ultima ondata di scontri, MSF curava 350 pazienti affetti da colera a settimana. Ora ne vediamo meno“, prosegue il dottor Brasher. “Ciò ci preoccupa molto: un’epidemia di colera non sparisce dal giorno alla notte (a giugno erano emersi i primi segni di un’epidemia di colera), in particolare quando migliaia di persone vivono affollate in luoghi dove le condizioni igieniche sono disastrose, l’assistenza sanitaria è scarsa, senza cibo, acqua potabile e durante una stagione, quella delle piogge, che rende tutto un pantano. La maggior parte dei pazienti provenivano dall’ “Isola”, zona ora controllata dai ribelli. Non abbiamo informazioni di cosa stia accadendo, in termini sanitari, nella zona dei ribelli e abbiamo bisogno urgente di monitorare la situazione.

Allo stadio Samuel K. Doe di Monrovia, dove nelle ultime tre settimane il numero degli sfollati è triplicato arrivando alla cifra di circa 50.000 persone, un team di MSF effettua circa 250 visite al giorno e gestisce un centro per il trattamento del colera. Una seconda unità per il colera è in funzione all’ospedale John F. Kennedy.

Nel distretto di Bong, dove lo staff liberiano di MSF continua a fornire assistenza medica a più di 60.000 sfollati in tre centri di raccolta, durante le ultime settimane è stato riscontrato un preoccupante peggioramento della situazione nutrizionale. MSF ha avviato un primo centro nutrizionale terapeutico per 65 bambini gravemente malnutriti nei campi sfollati dove, da maggio, non viene distribuito cibo. Mercoledì 6 agosto, MSF ha inviato un camion con prodotti nutritive, come biscotti iperproteici, al campo di Salala, dove nei prossimi giorni MSF lancerà un programma di assistenza alimentare.

La situazione a Monrovia è già sufficientemente drammatica, ma non dimentichiamo che l’accesso a oltre tre quarti della Liberia rimane impossibile e che le strutture sanitarie non esistono praticamente più. MSF è estremamente preoccupata per la situazione sanitaria di tutta la popolazione liberiana, non solo quella che si è rifugiata a Monrovia.

Per contribuire alla attività di MSF in favore della popolazione liberiana, è possibile effettuare una donazione tramite ccp/n. 87486007 oppure con bonifico bancario presso MPS, cc/n. 14200.95, ag. 6 Roma o Banca Popolare Etica cc/n. 115000. Indicare la causale EMERGENZA LIBERIA. Per donazioni con carta di credito, telefonare al n. 800.99.66.55.
Sul sito www.medicisenzafrontiere.it è possibile effettuare donazioni on-line.

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