Lunedì 27 giugno, le navi di Medici Senza Frontiere Bourbon Argos e Dignity I hanno partecipato alle operazioni di soccorso di oltre 1200 persone, sotto il coordinamento del Centro Nazionale di Ricerca e Soccorso Marittimo di Roma. La Bourbon Argos ha accolto a bordo più di 700 persone (414 uomini, 219 donne e 59 bambini), la maggior parte di origine eritrea, che viaggiavano su due diversi barconi ed è ora diretta a Reggio Calabria.
Il Centro di Coordinamento ha poi chiesto alla nave Dignity I di MSF di assistere al salvataggio di 500 persone che viaggiavano su una terza barca di legno, che venivano soccorse da una nave irlandese. La Dignity I ha accolto a bordo 312 di loro, tutti uomini provenienti, tra gli altri paesi, da Marocco, Sudan, Territori palestinesi occupati, Siria, Eritrea e Bangladesh.
Tutti erano in buone condizioni, nonostante il difficile viaggio su un barcone sovraffollato con 500 persone. La nave irlandese ha soccorso le altre persone a bordo tra cui, a quanto riportato, diversi cadaveri. MSF non dispone di ulteriori informazioni sulle circostanze della loro morte. La nave Dignity I ha poi trasferito le persone soccorse su un'altra nave ed è rimasta in zona SAR (zona di Ricerca e Soccorso).
Nel frattempo, in Sicilia, il team di primo soccorso psicologico di MSF coordinato da uno psicologo e composto da 5 mediatori culturali sta intervenendo al porto di Messina, al fine di offrire primo supporto psicologico ai sopravvissuti.
#Messina: Chiara Montaldo @MSF_SICILY sulle operazioni MSF di supporto psicologico. @AngiKappa @RaiNews https://t.co/hxa54r3tEm
— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) 29 Luglio 2015
"E' straziante vedere vite umane che scompaiono nel mare. Abbiamo bisogno di un'operazione di ricerca e soccorso su grande scala per fermare questa crisi umanitaria nel mediterraneo. E' indispensabile creare canali legali e sicuri per raggiungere e chiedere protezione in Europa. Quello che vediamo ogni giorno nel Mediterraneo è che molte persone non hanno alternativa e sono costrette a rischiare la propria vita in mare ", dice Loris De Filippi, Presidente di Medici Senza Frontiere.
Le nostre operazioni nel Mediterraneo
A partire dallo scorso maggio, abbiamo avviato per la prima volta attività di ricerca e soccorso in mare a bordo di tre navi la MY Phoenix (in collaborazione con il MOAS), la Bourbon Argos e la Dignity I. Non possiamo porre fine alle guerre e alla miseria che costringono le persone a lasciare i loro paesi d'origine, ma possiamo fornire assistenza e ridurre il numero di morti. Le nostre équipe nel Mediterraneo stanno lavorando per salvare vite, finché la situazione non sarà adeguatamente e umanamente affrontata dall’Unione Europea. Per saperne di più >>
Milioni di passi
Alle persone in fuga Medici Senza Frontiere (MSF) ha dedicato la campagna #Milionidipassi, con un appello all’opinione pubblica e ai governi perché sia ridata umanità al tema delle migrazioni forzate e venga garantito il diritto di tutti ad avere salva la vita.
All’Europa e al governo italiano chiediamo:
- vie legali e sicure perché le persone in cerca di protezione possano raggiungere il continente
- il ripristino di attività di ricerca e soccorso in mare
- piani d'emergenza per garantire sempre adeguate condizioni di accoglienza
Serve un nuovo approccio umanitario, che guardi alle indicibili sofferenze di sfollati e rifugiati e alle ragioni della loro fuga, non alle modalità – legali o illegali – del loro viaggio o ai timori dei paesi di arrivo. Fai un passo anche tu in questa direzione! Aderisci alla campagna #MILIONIDIPASSI.