In memoria di Gianfranco De Maio

In memoria di Gianfranco De Maio

È con profonda tristezza che annunciamo la scomparsa di Gianfranco De Maio, coordinatore medico del Dipartimento Programmi di Medici Senza Frontiere Italia.

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Laureato all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, medico specialista in neurologia e medicina tropicale, da sempre impegnato nel volontariato sociale, Gianfranco è entrato a far parte di MSF nel 2001, dapprima come medico di terreno, svolgendo diverse missioni in Repubblica Democratica del Congo, Costa d’Avorio, Haiti, Brasile, Niger, Repubblica Centrafricana, Bulgaria e Italia.

Nel nostro paese ha in particolare coordinato, nel 2013 a Milano, un innovativo intervento di cure post-acute per i senza fissa dimora dimessi dagli ospedali e dai Pronto Soccorso, elaborando un modello di assistenza che è stato poi integrato nell’offerta sanitaria del Comune di Milano. A Roma, dal 2015 a inizio 2018, ha ricoperto l’incarico di capo progetto per il Centro di riabilitazione per i sopravvissuti alla tortura.  

Grazie alle sue molteplici competenze e alla sua profonda esperienza in seno all’organizzazione, ha contribuito alla missione di MSF in numerosi ruoli: è stato Direttore Generale ad interim di MSF Italia, Direttore del Dipartimento Comunicazione e Medical Advisor per la sezione italiana; ha lavorato per anni come referente tecnico del centro operazionale di Bruxelles per le urgenze e poi per la riabilitazione dei sopravvissuti a tortura, abusi e violenza intenzionale a supporto dei progetti di Atene, Città del Messico, Roma ed in altri luoghi lungo le rotte migratorie.

Ha ricoperto anche incarichi di coordinamento e gestione dei progetti sia sul terreno che nelle sedi di Bruxelles e Barcellona.

Ha collaborato e sostenuto con professionalità e grande competenza il lavoro della Campagna di Accesso ai Farmaci di MSF, grazie alla profonda conoscenza dei temi dell’accesso alle cure e della salute globale. Grande oratore, è stato coinvolto in attività di formazione universitaria in collaborazione con molteplici atenei italiani e ha partecipato per MSF a innumerevoli eventi scientifici.

A chi tempo fa gli chiese cosa lo avesse spinto a intraprendere questa carriera, Gianfranco rispose “la prospettiva della salute come diritto umano”.

Gianfranco è stato un uomo libero, audace, coraggioso e ironico. La sua vita e il suo lavoro sono stati una lezione di intelligenza, di passione, di impegno professionale ed etico e un enorme arricchimento per chiunque lo abbia incontrato, anche solo per poco tempo. Gianfranco ha contribuito con la sua capacità di analisi, il suo spirito critico, la sua competenza, a consolidare e ad arricchire il movimento internazionale di Medici Senza Frontiere.

Ci lascia un amico, un collega che ha amato la vita e la professione medica e che della solidarietà umana ha fatto una scelta di vita. Alla domanda quale fosse la cura per le vittime di violenza e di torture rispondeva: “Sentirsi accolti”.

 

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