Morbillo: 160.000 bambini vaccinati a N Djamena

Conclusa la campagna di vaccinazione contro il morbillo a Bousso, 300 Km a sud-est di N’Djamena, le équipe di MSF hanno vaccinato 160.000 bambini nella capitale. Sono stati inoltre aperti tre centri per la presa in carico di bambini in stato di malnutrizione.

Nella capitale del Ciad, che conta circa un milione di abitanti, sono stati registrati 4.400 casi di morbillo. Per proteggere i più esposti, ridurre il numero di decessi e limitare la diffusione della malattia, abbiamo aumentato le nostre équipe – 30 volontari in totale – per realizzare, dopo la campagna di vaccinazioni contro il morbillo a Bousso, 300 chilometri a sud-est della capitale, una campagna a N’Djamena.

160.000 bambini vaccinati in due settimane

La campagna di vaccinazioni, attuata dal 9 al 23 maggio, ha interessato oltre 160.000 bambini di età compresa tra i 9 mesi e i 5 anni, la fascia d’età più vulnerabile a questa malattia. Avevamo allestito 29 punti di vaccinazione nella capitale in collaborazione con il Ministero della Sanità. Per un’operazione di questa portata la logistica è importante, in particolare per il trasporto e lo stoccaggio delle 300.000 dosi di vaccino, che è estremamente sensibile. A N’Djamena, dove la temperatura raggiunge facilmente i 40°C, è necessario proteggerlo dal calore per evitare che perda la sua efficacia. Il successo di una campagna di vaccinazioni dipende quindi in gran parte dalla qualità della “catena del freddo”, cioè dai mezzi utilizzati per mantenere i vaccini tra i 2 e gli 8°C, ma anche dalla rapidità. Tutti i giorni ognuna delle équipe mediche ripartite in siti provvisori deve vaccinare mille bambini. Per raggiungere questo obiettivo era stata organizzata una campagna d’informazione nella capitale, per raccomandare alle famiglie di portare i loro bambini a farsi vaccinare.

In parallelo le équipe hanno garantito il trattamento dei malati di morbillo in 17 centri sanitari. I casi più complicati sono riferiti a due strutture ospedaliere della capitale, l’ospedale Sultan Kasser e l’ospedale de l’Union, dove si curano le infezioni associate, come le polmoniti. Dal 18 aprile, sono stati visitati 287 bambini e ricoverati 135. Questa presa in carico medica continua.

Prendere in carico la malnutrizione provocata dal morbillo

Infine, dato che il morbillo è un fattore di grave rischio di malnutrizione, le équipe mediche hanno effettuato, al momento della vaccinazione, una valutazione dei bambini tramite un test, il MUAC (Mid Upper Arm Circumference) o perimetro brachiale. I primi risultati hanno mostrato che un numero notevole di bambini soffre di malnutrizione grave. Le équipe hanno pertanto aperto 3 centri nutrizionali terapeutici che garantiscono la presa in carico medica e nutrizionale di questi bambini. In totale, sono stati accolti in questi centri 681 bambini.

Sono stati registrati nuovi casi di morbillo in due distretti nel sud del paese, Salamat e Moyen Chari, a 600 Km dalla capitale. Verrà avviata una missione esplorativa per valutare la situazione.

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