MSF assiste i migranti in Grecia e in Marocco

A seguito dei resoconti sul crescente numero di migranti arrivati nelle Isole dell’Egeo nelle ultime due settimane, un’équipe di Medici Senza Frontiere (MSF) è andata a Samo, Leros e Simi tra il 30 agosto e il 4 settembre per valutare la situazione. Durante la visita, MSF ha garantito la fornitura di servizi medici e ha distribuito materiale per l’igiene personale (dentifrici, spazzolini, sapone) ad un totale di 246 persone, la maggior parte dei quali di origine siriana o afghana. Inoltre, MSF ha fornito acqua e cibo ai bambini che ne avevano più bisogno.

L’accesso all’assistenza sanitaria per i migranti appena arrivati è limitato e dovrebbero esser rese disponibili ulteriori risorse per assicurare i trasferimenti in ospedale. Inoltre, i gruppi più vulnerabili (bambini, donne incinte, anziani e malati cronici) dovrebbero avere accesso a visite mediche preliminari e a successivi approfondimenti, se necessari.

È preoccupante che in tutte le strutture visitate, la capienza in termini di alloggio e infrastrutture sia limitata e gli standard igienico-sanitari inadeguati. L’accesso a risorse primarie come l’acqua potabile e anche al cibo, in alcuni casi, è limitato, mentre il materiale per l’igiene personale non è disponibile. In più, non c’è separazione tra uomini, donne e famiglie nelle strutture attualmente in uso.

MSF dal 2008 garantisce assistenza medica e umanitaria ai migranti e ai richiedenti asilo in Grecia.

 


 

MSF è preoccupata per le violenze in corso a Nador, nelle Regione Orientale del Marocco, contro i migranti senza documenti. Nella Regione Orientale, che confina sia con l’Algeria che con la città spagnola di Melilla, si trovano molte centinaia di migranti dell’Africa sub-sahariana che tentano di raggiungere l’Europa. Dalla fine di aprile, le équipe di MSF hanno assistito un numero crescente di vittime di violenza in questa regione.

“Tra aprile e luglio, la percentuale di persone curate per lesioni provocate da atti di violenza durante la permanenza della clinica mobile di MSF a Nador è più che raddoppiata, dal 15 al 34%”, afferma David Cantero, capo missione di MSF. “Molte delle persone che abbiamo assistito sono state colpite mentre sfuggivano all’arresto o mentre tentavano di scavalcare le recinzioni. Comunque, negli ultimi mesi molte persone ci hanno riferito che le loro ferite erano dovute alle percosse subite dalle forze di sicurezza, mentre tentavano di raggiungere la Spagna”.

Durante la presenza della clinica mobile di MSF a luglio, l’équipe ha indirizzato 20 migranti all’ospedale Al Hassani a Nador, dove hanno ricevuto cure dal personale sanitario marocchino. Di questi 20 pazienti, 9 hanno dovuto essere ricoverati per lesioni traumatiche, compresi traumi cranici, fratture di mandibola, femore, braccia e gambe, mentre 3 persone hanno avuto bisogno di interventi chirurgici.

A Oujda, a circa 100 km a sudest di Nador, il numero delle vittime di violenza trattate da MSF, sia curate direttamente che indirizzate ai servizi sanitari marocchini, è triplicato, passando da 42 a giugno a più di 130 a luglio. “L’aver visto così tante vittime di violenza a Oujda a luglio, dimostra che molti migranti malati e feriti sono stati deportati attraverso il confine con l’Algeria e che sono tornati indietro verso Oujda”, spiega David Cantero. “Ciò sottolinea inoltre la mancanza di un’assistenza adeguata a Nador, e il bisogno urgente che altre organizzazioni internazionali e non-governative incrementino le loro attività in quella regione.”

MSF vorrebbe aumentare le proprie attività attraverso la clinica mobile e supportare i servizi sanitari a Nador, per assicurare che i migranti senza documenti ricevano l’assistenza medica di cui hanno bisogno.

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