MSF condanna il violento attacco della sua sede di Mogadiscio. Sospesi i programmi a rischio le vittime del colera

Médecins Sans Frontières (MSF) ha condannato il violento attacco di martedì alla sua sede e agli operatori di Mogadiscio nord, in Somalia. Le operazioni in città sono state sospese e MSF ammonisce che la mancanza di rispetto delle parti in conflitto per il mandato umanitario imparziale di organizzazioni come MSF causa la sofferenza della popolazione civile. MSF avverte anche che le vittime del colera rischiano ora di morire a Mogadiscio nord, perché tutto il materiale medico e logistico è stato distrutto o saccheggiato.

MSF ha portato assistenza medica alla Somalia fin dall'inizio della guerra civile nel 1989 e a Mogadiscio dal 1991, senza curarsi di chi fosse al comando. Sebbene l'organizzazione abbia avuto incidenti a Mogadiscio già in passato, questo è stato il peggiore oltre ad essere assolutamente improvviso e inspiegabile. MSF condanna l'attacco e chiede alle parti in conflitto di rispettare la sicurezza e il mandato umanitario degli operatori di MSF in Somalia. MSF è preoccupata per la sorte dei quattro ufficiali dell'ONU, coinvolti nell'incidente e ancora dispersi.

"Qualsiasi sia stata la ragione dell'attacco, colpire operatori umanitari imparziali è assolutamente inaccettabile e penalizza solo le persone che stiamo cercando di aiutare. Ora la popolazione rischia di morire di colera", ha detto Elena Grandio, coordinatrice medica del programma, evacuata ieri dalla Somalia insieme al resto del team. Martedì mattina, Elena e altri due colleghi, oltre a 30 somali collaboratori di MSF e sei ufficiali dell'ONU sono rimasti intrappolati da una sparatoria per due ore nella sede di MSF. I funzionari dell'ONU si trovavano nell'ufficio di MSF per una riunione sulle vaccinazioni e il colera.

La sede di MSF è stata completamente saccheggiata. L'approvvigionamento di tre mesi per 12 centri di salute e sette centri per l'assistenza materno-infantile di Mogadiscio (80.000 consultazioni all'anno), Giowhar (91.000) e Aden Yabal (70.000) è andato distrutto. "Dopo dieci anni di assistenza medica alla gente di Mogadiscio è molto triste vedere il nostro materiale medico sparso per le strade e frustrante essere costretti a sospendere i programmi." aggiunge Elena Grandio.

MSF gestisce l'unico centro per il trattamento del colera e clinica pubblica del nord della città. Quest'anno l'epidemia di colera è iniziata a gennaio. C'erano in media 35 pazienti nel campo colera quotidianamente, compreso il giorno dell'attacco. Anche il centro colera non ha più materiale. I nostri operatori hanno assistito impotenti allo svuotamento di 45 Kg di cloro da contenitori di plastica poi usati come secchi per l'immondizia. Il cloro viene usato per disinfettare 36 pozzi del nord di Mogadiscio che portano acqua a circa 150.000 persone.

MSF ringrazia Action Contre la Faim (ACF) per il continuo supporto logistico durante la crisi e Echo per la sua collaborazione all'evacuazione dei volontari con un proprio aereo.

Medici Senza Frontiere è un'organizzazione internazionale umanitaria imparziale che porta assistenza alle popolazioni in pericolo senza discriminazioni di razza, etnia, sesso, credo politico o religioso. MSF ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1999 per la sua assistenza umanitaria alle vittime di disastri naturali o causati dall'uomo. Fino all'attacco, MSF era l'unica organizzazione con staff internazionale presente permanentemente a Mogadiscio.

 

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