MSF condanna l assassinio degli operatori umanitari in Sri Lanka.

 

 

 

Colombo / Roma, 9 agosto 2006 – L'uccisione mirata degli operatori di Action Contre la Faim, di una gravità senza precedenti, costituisce un segnale allarmante del peggioramento della situazione umanitaria in Sri Lanka e del non rispetto dell'incolumità delle equipe di operatori umanitari che forniscono assistenza nelle zone colpite dai combattimenti. Tutto ciò è fonte di preoccupazione per tutta la comunità umanitaria internazionale.
 

Questi omicidi sono avvenuti in un clima generale di sospetto, accuse, restrizioni e controllo delle organizzazioni non governative. Un'inchiesta indipendente deve essere avviata al fine di determinare le circostanze e identificare i responsabili di questi atti odiosi. Tutto il personale di MSF si associa al dolore delle famiglie delle vittime e dei membri di Action Contre la Faim in questo difficile momento.
 

Durante le due ultime settimane, le popolazioni della zona di Muttur, nello Sri Lanka orientale, sono state vittime di offensive militari, mentre è stato impedito l'arrivo degli aiuti. Diverse decine di migliaia di persone intrappolate nel conflitto sono di conseguenza prive di assistenza medica. E tuttavia sono oltre due mesi che MSF cerca di avviare due progetti medici d'urgenza per assistere le popolazioni nello Sri Lanka orientale (tra Muttur e Batticaloa) e a Point Pedro nella penisola di Jaffna. MSF non ha ottenuto le autorizzazioni da parte del governo per potere implementare questi programmi. MSF chiede che l'accesso alle vittime e l'incolumità del personale umanitario siano garantiti e rispettati dalle parti in conflitto.

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