MSF da due mesi in Myanmar per rispondere all’emergenza

Sono passati due mesi dal ciclone Nargis che il 2 maggio ha colpito il Myanmar devastando intere comunità e distruggendo migliaia di vite umane. Sebbene siano passate otto settimane, i bisogni dei superstiti sono ancora immensi.

Il Myanmar è sparito dalle prime pagine dei giornali ma la sofferenza dei superstiti no. I riflettori si sono spenti ma migliaia di persone che vivono nell’area più colpita dal ciclone, il delta dell’Irrawaddy, continuano a lottare per la sopravvivenza giorno dopo giorno e in molte aree mancano ancora aiuti e assistenza adeguati ai bisogni della popolazione.

Mentre le popolazioni del Myanmar cercano di ricostruire la propria vita e le proprie comunità, MSF è convinta della necessità di continuare a portare aiuti essenziali quali cibo, acqua, ripari e scorte di farmaci anche in futuro. L’attenzione dei media è rivolta altrove ma in Myanmar l’invio di aiuti è ancora di vitale importanza.

MSF ha ora pieno accesso alla popolazione della regione del delta e nelle ultime settimane le équipe di MSF presenti sul terreno hanno incrementato le attività di emergenza e la copertura sanitaria per raggiungere i superstiti del disastro che non hanno ancora ricevuto aiuti adeguati.

Le équipe di MSF stanno lavorando per portare soccorso d’emergenza a 350.000 persone che si trovano nell’area più colpita del delta. Per riuscire a coprire il maggior numero possibile di persone, MSF ha predisposto servizi ambulatoriali sia fissi che mobili.

Dall’avvio della sua azione di risposta all’emergenza, due mesi fa, MSF ha raggiunto oltre 460.000 persone con il suo programma di soccorso d’emergenza, ha distribuito 939 tonnellate tra scorte di farmaci e generi di soccorso ed effettuato oltre 30.000 visite mediche.

  

Rifornimenti forniti da MSF
Aiuti alimentari Generi di prima necessità
2.645 Tonnellate di riso 186.611 Teli in plastica
618 Tonnellate di fagioli 183.196 Zanzariere
202.390 Litri d’olio 131.125 Recipienti per acqua
151.302 Buste  di Plumpy Nut 63.560 Coperte di lana
98 Tonnellate di sale 19.717 Kit igienici
64.111 Pacchi di biscotti energetici 10.865 Saponette
23 Tonnellate di pesce 2 Unità di potabilizzazione dell’acqua

 

I PROBLEMI SANITARI DELL’AREA DEL DELTA
MSF ha effettuato oltre 30.000 visite mediche e sta curando le persone affette da diarrea, affezioni del tratto respiratorio, malaria, dengue e malnutrizione. Malgrado un aumento dei casi di dengue, affezioni respiratorie e malaria, non vengono attualmente riportate epidemie o focolai di malattie e le patologie restano relativamente stabili.

Tuttavia si teme che in futuro possano verificarsi focolai epidemici tra i superstiti anche a causa delle forti piogge. Molte malattie, tra cui la malaria e la dengue, sono endemiche in Myanmar. Attualmente è in corso la stagione in cui si manifestano entrambe le malattie e poiché le piogge sono violente e continue e la popolazione è priva di cibo, ripari e acqua potabile, il rischio di contrarre la malattia è molto elevato.

Attualmente i casi di diarrea rappresentano oltre un decimo delle visite mediche di MSF (circa l’11.77%). La diarrea è provocata da una serie di elementi: cattive condizioni igieniche, acqua contaminata ed esposizione alle intemperie.

Le affezioni del tratto respiratorio rappresentano circa il 12.5% delle visite mediche di MSF. Le forti piogge e la mancanza di ripari adeguati potrebbero far aumentare i casi di affezioni respiratorie nelle persone costantemente sottoposte all’umidità e al freddo. È vero che si stanno costruendo ripari più stabili ma molte persone si trovano ancora in strutture temporanee fatte con i teli di plastica distribuiti dalle agenzie umanitarie o con i materiali che si è riusciti a trovare.

Si sono verificati alcuni casi di morbillo e l’OMS/Ministero della Sanità ha effettuato una campagna di vaccinazione nel campo di Labutta.

La malaria e la dengue sono endemiche in Myanmar. Anche se attualmente i casi di dengue sono relativamente pochi, MSF sta effettuando un attento monitoraggio della malattia nelle aree in cui è presente. MSF partecipa inoltre all’iniziativa dell’OMS per la prevenzione dell’ulteriore diffusione della dengue, una malattia particolarmente rischiosa per i bambini e gli operatori umanitari internazionali. MSF sta bonificando la rete fognaria e riducendo l’acqua stagnante nelle zone ad alto rischio.

La malnutrizione è una preoccupazione costante. Nelle regioni remote del delta in cui i superstiti non accedono regolarmente al cibo, MSF sta effettuando un attento monitoraggio dei livelli di malnutrizione nei gruppi maggiormente a rischio, in particolare i bambini al di sotto dei cinque anni. MSF sta aumentando il numero di bambini sottoposti a screening. Le équipe presenti a Bogaley, Setsu e Pyapon hanno riscontrato un’alta percentuale (15%) di bambini a rischio di malnutrizione. In diverse cliniche,MSF ha già trattato alcuni casi di bambini con malnutrizione acuta grave. Le cifre sono contenute (tra lo 0 e lo 0.5% dei bambini). MSF fornisce anche razioni supplementari di cibo a gruppi di persone con malnutrizione moderata, per garantire loro una rapida guarigione, e anche ad altri gruppi a rischio quali le donne in gravidanza o in allattamento.

SALUTE MENTALE: IL PROBLEMA DEI SUPERSTITI TRAUMATIZZATI
Questo problema desta grande preoccupazione. In alcune aree, le équipe di MSF riferiscono che il 30% dei pazienti presenta problemi di salute mentale collegati agli eventi stressanti che hanno vissuto. Lo staff di MSF incontra tantissimi pazienti che presentano sintomi di tristezza profonda/depressione e una serie di disturbi quali letargia, ansia, difficoltà ad addormentarsi, ipertensione, palpitazioni ed altri disturbi fisici aspecifici che molto verosimilmente sono da ricondurre a problemi psicologici.

Per far fronte ai problemi di salute mentale, MSF sta inserendo un programma di salute mentale e psicosociale all’interno della risposta all’emergenza. Gli operatori di salute mentale di MSF sono arrivati nel delta all’inizio di giugno per attuare un programma psicosociale. Hanno organizzato un sistema di supporto alla comunità formando operatori sanitari e “counsellor” locali per dare assistenza ai superstiti traumatizzati. Nelle prossime settimane MSF amplierà ulteriormente la sua azione di risposta al problema della salute mentale.

MSF ha anche aperto una scuola per 500 bambini nel campo di Labutta. Questa semplice iniziativa ha un impatto significativo perché contribuisce a ridare un senso di normalità e di routine alla vita dei bambini. La scuola è stata molto apprezzata dalla comunità che vive nei campi.

Il ciclone ha devastato intere comunità. I sopravvissuti sono talmente cambiati da essere irriconoscibili. Nelle aree che sono state completamente sommerse dal ciclone sono sopravvissuti solo i nuotatori più esperti e i migliori scalatori. In alcune zone ci sono donne superstiti perché sono sopravvissuti solo uomini e giovani. Essendosi salvati i più forti, molti uomini sono rimasti senza famiglia.

In un villaggio sono sopravvissuti 60 uomini, 6 ragazze adolescenti e un bambino di 6 mesi. Il bambino è sopravvissuto perché il padre è salito su un albero e si è legato con il sarong al tronco insieme al figlio. La madre del bambino e gli altri figli sono annegati. In un altro villaggio è sopravvissuto soltanto un bambino di 10 anni. Essendo l’unico bambino rimasto nel villaggio, non ha nessuno della sua età con cui giocare, studiare o condividere il proprio dolore.

Ci sono ancora cadaveri che galleggiano nell’acqua, le forti piogge li hanno riportati in superficie. La vista di questi corpi gonfi rinnova costantemente il dolore dei superstiti.

I superstiti stanno cercando di affrontare il trauma di aver perso la famiglia, parenti e amici sotto ai loro occhi. Molti non riescono a dormire bene. Di notte alcuni vedono i visi e sentono il tocco delle mani delle persone che hanno lasciato andare durante il ciclone: delle persone che non sono riusciti a salvare. La gente non solo soffre per la perdita traumatica dei propri cari ma è anche molto preoccupata per il futuro. Ha perso i mezzi di sostentamento: molti non hanno semi da piantare o non hanno un riparo stabile.

 

LE CRITICITÀ NEL DELTA
Il TEMPO
: Le piogge attualmente in corso non sono solo una grave minaccia per la salute della popolazione ma rappresentano anche un forte impedimento per accedere alle comunità più isolate del delta. Le piogge sono molto forti e durano 1-2 ore. La pioggia significa che i superstiti sono più esposti alle malattie a causa dell’umidità e del freddo. Inoltre la pioggia intralcia le attività quotidiane della gente, l’agricoltura o la pesca, necessarie per guadagnarsi da vivere.

Nel corso della stagione monsonica in Myanmar ci sono sempre tempeste tropicali. Tuttavia, da quando si è abbattuto il ciclone, la gente è diventata molto prudente e ansiosa quando è brutto tempo. Quando è brutto tempo, i noleggiatori di barche, indispensabili per portare i rifornimenti e le équipe di MSF nelle aree più remote, spesso si rifiutano di uscire in mare perché temono l’arrivo di un altro ciclone. Ciò comporta un rallentamento nella distribuzione di aiuti di vitale importanza per i superstiti.

LA LOGISTICA: La portata di questa operazione di emergenza è immensa perché il delta è un’area molto vasta con tantissimi villaggi sparsi ovunque. Per portare generi di soccorso e assistenza medica alle comunità delle aree isolate è ancora necessario utilizzare grossi camion, poi barche grandi e quindi barche più piccole: un meccanismo complicato che comporta tempi lunghissimi. Per accedere alle popolazioni si deve superare una serie infinita di corsi d’acqua e anche quando si riesce ad arrivare a destinazione può accadere che i pontili siano andati distrutti. In alcune aree lo staff di MSF deve farsi largo in mezzo al fango per accedere alle comunità. Altre zone possono essere raggiunte solo dopo un cammino di 6 ore attraverso le montagne. Sotto il profilo logistico è difficilissimo portare in queste aree generi di prima necessità e un soccorso medico adeguato.

 

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