MSF in Iraq

Aggiornamento venerdì 21 marzo 2003

MSF mantiene a Baghdad un'equipe medica composta da 5 persone: un chirurgo, un anestesista, un medico esperto in medicina d'urgenza, un logista e il capo-missione.
Il team resterà nella città per determinare i bisogni medici della popolazione e monitorare le possibilità di fornire assistenza medica indipendente durante l'evolversi della crisi.

Dall'inizio dei bombardamenti, nonostante le difficoltà di movimento, lo staff di MSF prosegue le attività di monitoraggio dei bisogni medico-sanitari. Nella giornata di ieri sono arrivati, via taxi da Amman (Giordania), i primi rifornimenti di materiale medico (laringoscopi, tubi endotracheali, kit d'emergenza).

I volontari internazionali di MSF presenti a Baghdad provengono dall'Italia, dall'Austria, dalla Norvegia, dal Sudan e dall'Algeria.

Team di MSF sono presenti anche in Giordania, Siria e Iran pronti per offrire supporto all'equipe di Baghdad o a fronteggiare un'eventuale emergenza profughi in questi paesi.

Medici Senza Frontiere ha potuto avviare le proprie attività in Iraq solo dopo la firma, avvenuta dieci giorni fa, di un protocollo d'intesa con le autorità irachene. L'accordo, necessario per poter lavorare in Iraq, permette a MSF assistere la popolazione irachena in base ai principi cardine dell'azione umanitaria: indipendenza, imparzialità e neutralità.

MSF in Iraq

Nel marzo del 1991 MSF è stata una delle prime organizzazioni umanitarie internazionali a rientrare in Iraq dopo Desert Storm. Ma nel 1992 le autorità irachene, rifiutandosi di rinnovare i visti ai volontari di MSF, hanno costretto l'organizzazione a chiudere la missione di Baghdad. Da allora MSF non ha più potuto avviare progetti di assistenza medica in Iraq.

 

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