MSF ringrazia i tantissimi donatori e annuncia la sospensione della raccolta fondi dedicata all’emergenza tsunami

Roma, 4 gennaio 2004 – La straordinaria mobilitazione degli Italiani ha permesso a MSF di intervenire prontamente portando aiuto alle popolazioni colpite dalla catastrofe nel Sud–Est asiatico. Grazie al sostegno dei donatori MSF ha già distribuito nelle zone colpite 300 tonnellate di materiale di soccorso. Oltre 60 volontari internazionali sono al lavoro sin dai primi momenti dell’emergenza per offrire cure mediche, assistenza psicologica, razioni alimentari ad alto contenuto proteico; architetti e logisti si stanno dando da fare per fornire alle popolazioni locali acqua potabile, ripari e servizi igienici.

L’organizzazione umanitaria stima che la cifra raccolta (circa 38 milioni di euro a livello internazionale, di cui almeno 4 milioni già versati dagli italiani) le permetterà di garantire la prosecuzione e l’eventuale ampliamento di tutti i progetti avviati a sostegno delle vittime del cataclisma.
Come conseguenza della massiccia risposta dei donatori di tutto il mondo MSF sta sospendendo la raccolta fondi specificamente dedicata all’emergenza tsunami.

"MSF sente di avere l’obbligo etico di sospendere ogni ulteriore richiesta di sostegno economico specifico per l’emergenza tsunami – dice Stefano Savi, direttore generale di MSF in Italia – . Ogni donazione, anche la più piccola, ha contribuito a rendere possibile questa eccezionale mobilitazione di uomini e mezzi in tempi rapidissimi. MSF continuerà ad aggiornare e informare i donatori e l’opinione pubblica italiana su tutte le attività in corso nelle zone colpite dal maremoto. Questa scelta appartiene all’etica di trasparenza propria di MSF. Medici Senza Frontiere ha comunque bisogno del supporto dei donatori italiani per mandare avanti i tanti progetti che, in oltre 80 paesi del mondo, cercano di portare soccorso a milioni di persone bisognose, ma spesso dimenticate", conclude Stefano Savi.

I volontari di MSF sono stati i primi a entrare nella zona più duramente colpita dalla catastrofe, la provincia di Aceh, nel Nord dell’isola di Sumatra, in Indonesia. Nonostante le grandi difficoltà logistiche in pochi giorni sono state allestite cliniche mobili in grado di spostarsi da una zona all’altra: i volontari di MSF sono già a lavoro per rimettere in funzione ciò che resta dell’ospedale locale. Per raggiungere i superstiti che si trovano nelle aree più remote dell’isola MSF sta utilizzando elicotteri, fuoristrada, camion e imbarcazioni.

Imponenti azioni di soccorso alle persone più vulnerabili e colpite sono in corso anche in Sri Lanka.
E volontari di MSF sono presenti anche in Myanmar, Tailandia e India dove sono stati distribuiti farmaci e materiali di soccorso e sono tutt’ora in corso le valutazioni sui bisogni della popolazione.

Gli sforzi già in atto continueranno a moltiplicarsi: decine di volontari internazionali sono pronti a partire per le zone più disastrate, altri aerei cargo carichi di aiuti sono pronti a decollare per ampliare e consolidare le operazioni in corso. MSF sta già avviando sistemi di sorveglianza epidemiologica in Sri Lanka e in India, mentre in Indonesia è in programma l’apertura di una clinica pediatrica.

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