Non abbiamo niente abbiamo perso tutto

Nelle braccia del padre Niño James Padernos, 5 mesi, continua a piangere. Ha la tosse e la febbre da due giorni e macchie rosse sul viso.

“Due giorni fa è arrivato con la febbre, che non è ancora andata via” dice la madre di Niño. “Ha la febbre alta, sono molto preoccupata. Siamo venuti qui da Buabua, a un’ora e mezza in moto dalla città di Guiuan. Il centro di salute vicino la nostra città è stato distrutto. Non abbiamo niente, abbiamo perso tutto”.

Il medico sospetta che Niño sia affetto da febbre Dengue, complicata da polmonite. La Dengue si trasmette tramite la puntura di una zanzara ed è comune in molte zone tropicali. La zanzara portatrice di Dengue si annida in pozze di acqua stagnante – barattoli, secchi, contenitori – tutti oggetti sparsi in giro a causa del tifone.

“Quando il tifone si è abbattuto sulla nostra città, abbiamo cercato rifugio nella casa dei miei genitori” – continua la madre di Niño – “Il vento era così forte che ha portato via il tetto della casa. Abbiamo pensato fosse l’ultimo giorno della nostra vita. È difficile descriverlo, è traumatico. Niño era immerso nell’acqua e non potevamo coprirlo, né asciugarlo, perché tutte le nostre cose erano bagnate”.

Il tifone ha raso al suolo Guiuan, una città di 45.000 abitanti nella zona orientale dell’isola di Samar, la prima colpita dal tifone. Edifici, case, alberi, coltivazioni, e le principali fonti di sostentamento della comunità sono stati spazzati via. Per più di una settimana dopo il tifone, Niño e la sua famiglia hanno vissuto in un rifugio di fortuna costruito con pezzi di legno trovati tra i resti delle case distrutte. Oggi per loro è difficile trovare lavoro: quando Niño si è ammalato, cercare cure mediche gratuite è stata l’unica possibilità.

“Abbiamo chiesto in città dove avremmo potuto portare il bambino. Non avevamo soldi per sostenere il costo del trattamento, e lui è il nostro unico figlio. Ci hanno detto di venire a Guiuan, che MSF forniva cure gratuite e poteva aiutarci.”

Niño è stato ricoverato nel reparto di degenza da 15 posti dell’ospedale da campo MSF, che abbiamo montato dove prima c’era l’ospedale pubblico completamente distrutto. Con il tetto spazzato via, le attrezzature mediche e i rifornimenti bagnati dalla pioggia, l’ospedale è diventato impraticabile. L’ospedale di MSF fornirà una serie di servizi, incluso un reparto maternità e una sala operatoria. Otto pazienti sono stati ricoverati finora, inclusi due bambini con grave disidratazione.

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