Nord Kivu (Repubblica Democratica del Congo)

Qual è la situazione nel Nord Kivu?
Nel Nord Kivu è in corso una delle più gravi crisi umanitarie al mondo. Dopo anni di conflitto, a gennaio era stato firmato un accordo di cessate-il-fuoco, che pure non aveva posto fine ai combattimenti a bassa intensità e, soprattutto, alla fuga di migliaia di persone. Poi, ad agosto, il conflitto a bassa intensità è tornato a essere una vera e propria guerra, con utilizzo di armi pesanti, che ha provocato la fuga di centinaia di migliaia di persone nel giro di poche settimane. In questo momento gli scontri continuano, la linea del fronte tra le diverse parti in conflitto continua a spostarsi, causando la fuga continua e ripetuta dei civili. Molti di loro sono costretti a rifugiarsi nelle foreste, perché sono così terrorizzati dalla violenza che non hanno nemmeno il coraggio o la forza di cercare aiuto; altri si raggruppano in campi sfollati dove tuttavia l’assistenza umanitaria è insufficiente.

Cosa fa MSF?
MSF è presente con diverse equipe in tutte le zone colpite dal conflitto, sia in quelle sotto il controllo del governo, sia in quelle sotto il controllo di altri gruppi armati, prestando assistenza medica gratuita alle persone in fuga dalle violenze e ai feriti. MSF gestisce diversi ospedali, e con un sistema di cliniche mobili cerca di raggiungere le persone isolate. Inoltre, le equipe di MSF continuano a gestire le operazioni in base alle diverse esigenze che si presentano di volta in volta, cercando di raggiungere le persone che continuano a fuggire nelle direzioni più disparate.

MSF ha duramente criticato la comunità internazionale, parlando di un fallimento dell’assistenza umanitaria in Nord Kivu. Perché?
MSF ha criticato l’assoluta mancanza di organizzazioni umanitarie nelle zone più colpite dal conflitto. È vero che a Goma sono presenti moltissime agenzie delle Nazioni Unite e organizzazioni non governative (ONG), ma quando si esce da Goma e ci si avvicina alle zone dove le persone in fuga dal conflitto sono radunate nei campi sfollati, MSF è spesso l’unica organizzazione presente. Noi forniamo assistenza medica, ma c’è anche bisogno di aiuti alimentari, di generi di prima necessità, di interventi per garantire acqua potabile e igiene. E invece le centinaia di migliaia di sfollati del Nord Kivu, alcuni dei quali sono stati costretti a fuggire diverse volte nelle ultime settimane, sono abbandonati a sé stessi.

MSF ha anche criticato la MONUC (la missione delle Nazioni Unite in Congo)
È vero, abbiamo criticato la MONUC perché non sta assolvendo al suo mandato, che è quello di proteggere la popolazione civile dalla violenza. Nelle zone dove lavoriamo, assistiamo a una fuga continua delle persone dai propri villaggi. La settimana scorsa abbiamo visitato villaggi completamente abbandonati. È evidente che gli abitanti di questi luoghi non sono affatto protetti.

La Repubblica Democratica del Congo compare regolarmente nella lista delle dieci crisi umanitarie più ignorate dai media compilata da MSF ogni anno. Come mai?

La situazione nella Repubblica Democratica del Congo è una situazione di continua crisi umanitaria. In questo momento la guerra è scoppiata nuovamente nel Nord Kivu, ma le violenze continuano anche nell’Ituri. Inoltre, la popolazione è regolarmente colpita da epidemie, catastrofi naturali e ha un accesso limitato alla salute. MSF è presente nella Repubblica Democratica del Congo dal 1981, e da diversi anni denunciamo l’indifferenza dei media e della comunità internazionale nei confronti della popolazione congolese. Crediamo sia importante, se non essenziale, che il grande pubblico si renda conto delle tragedie che questo popolo vive, ultima in ordine di tempo la ripresa della guerra nel Nord Kivu.
 

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