Pakistan: MSF incrementa le operazioni di soccorso a Sukkur

In fuga dall’acqua
Sukkur, città di fiumi e canali nella parte nord del Sindh, è oggi la casa per più di mezzo milione di sfollati giunti da tutta la provincia. Secondo le ultime statistiche, un abitante su tre è arrivato da poco in città, in cerca di un riparo asciutto qualsiasi: edifici scolastici vuoti, strade e anche linee ferroviarie dismesse sono piene di persone che hanno bisogno di cibo, medicinali e acqua pulita.

Mohssen Ali, 54 anni, e la sua famiglia di 10 persone sono stati tra i primi a installarsi in un terreno a Sukkur, dove Medici Senza Frontiere ha distribuito tende a 150 famiglie. “Ci sono voluti anni per costruire una casa per la mia famiglia e ora è solo un ammasso di fango”, racconta. “L’acqua ci ha spinto fuori da Kashmore così rapidamente che non sono riuscito nemmeno a prendere le medicine per mia moglie. Ha un problema cardiaco e non so quanto potrà stare ancora senza le sue pillole. Non posso nemmeno comprare il cibo per i miei bambini. Sono il loro padre, dovrei prendermi cura di loro ma non posso. Che cosa faremo?”

Portare assistenza medica nelle zone remote
Migliorare l’accesso ai servizi sanitari di base è una delle priorità del personale di MSF impegnato in questi giorni a Sukkur. “L’afflusso di persone negli ospedali è adesso principalmente composto da sfollati. Ho visto anche 3 o 4 persone nello stesso letto”, ricorda Anja Braune, infermiera responsabile delle attività mediche di MSF a Sukkur.

Per raggiungere chi non può recarsi ai centri sanitari, MSF gestisce diverse cliniche mobili in diverse località della zona. Visite mediche specifiche per la malnutrizione sono una componente essenziale del lavoro. Misurando la circonferenza brachiale con un braccialetto denominato MUAC, il personale è in grado di identificare immediatamente i bambini con malnutrizione moderata o grave che hanno bisogno di maggiore assistenza e riferirli al Centro Nutrizionale Terapeutico intensivo (ITCF) recentemente aperto nell’ospedale Railway.

Per prevenire la disidratazione, sono stati installati alcuni punti per la distribuzione dei sali per la reidratazione orale (ORS). Collocati in campi e scuole e gestiti da due operatori sanitari, questi punti forniscono le soluzioni per la reidratazione a chiunque ne abbia bisogno.

Le difficili condizioni di vita, la scarsa igiene e la mancanza di servizi igienico sanitari sta trasformando le scuole e i campi sfollati in luoghi dove malattie gastroenteriche, come la diarrea, possono diffondersi rapidamente.

Scarsa quantità e qualità dell’acqua
A Sukkur esistono tre impianti depurativi per le acque dell’Indo, la principale fonte d’acqua della città. Tuttavia, il fiume ha elevati livelli di torbidità e dunque è essenziale avere sistemi di filtraggio efficienti. Mentre alcune persone si possono permettere di acquistare acqua potabile da venditori privati, per la maggior parte delle persone l’acqua a disposizione è poca e di scarsa qualità.

Per questo motivo la fornitura d’acqua potabile è un’altra priorità di MSF a Sukkur. Il personale ha installato due serbatoi ricaricabili da 5000 litri in un campo sfollati e ha messo in funzione un sistema di purificazione delle acque direttamente presso uno dei tre impianti della città. Sono circa 80.000 i litri d’acqua pulita forniti quotidianamente alle strutture sanitarie di Sukkur ma ancora molto resta da fare.

Nessun posto dove tornare
Gli sforzi delle organizzazioni nazionali e internazionali che lavorano a Sukkur devono aumentare per rispondere ai numerosi bisogni degli sfollati. Tra poche settimane le scuole dovrebbero riaprire, il che significa che molti sfollati che attualmente vi trovano riparo dovranno trovare altri posti dove andare. Bambini come Yasmeen Hai, 12 anni, soffriranno le conseguenze delle alluvioni ancora per molto tempo dopo che le acqua si saranno ritirate: “Forse tra diverse settimane o mesi, ma qui tutti sperano di tornare a casa. Papà è morto un anno fa e abbiamo perso nostra madre durante le alluvioni. Mio fratello ha solo 5 anni perciò ora sono io sua madre. Non abbiamo nessun posto dove tornare”.

 

MSF non accetta finanziamenti da nessun governo per la sua attività in Pakistan ma dipende esclusivamente dalle donazioni private

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