Pakistan Municipalità di Kurram: colpi di mortaio sull’ospedale di Medici Senza Frontiere a Sadda

Islamabad/Roma – Medici Senza Frontiere (MSF) denuncia l’allarmante mancanza di accesso alle cure per i civili durante i recenti scontri nella municipalità di Kurram, nelle Zone Tribali Federalmente Amministrate (FATA).

Il 22 giugno, colpi di mortaio hanno colpito il complesso ospedaliero di Sadda, dove MSF gestisce un ambulatorio, ferendo lievemente due bambini e costringendo lo staff di MSF a bloccare temporaneamente le attività mediche.

“È inaccettabile che i civili siano in condizioni di sofferenza e l’assistenza medica fondamentale debba essere interrotta. Chiediamo alle parti in conflitto nella municipalità di Kurram di salvaguardare l’accesso alle cure per i civili e rispettare la neutralità delle strutture mediche”, afferma Nigel Jenkins, coordinatore del progetto di MSF nella municipalità di Kurram.

MSF è l’unica organizzazione medica internazionale presente ad Alizai e Sadda. Dal marzo del 2006, MSF fornisce assistenza medica pediatrica e ostetrica di all’interno degli ospedali sia ad Alizai che a Sadda.

Dalla fine del 2007, i violenti scontri hanno causato una drammatica diminuzione del numero dei pazienti. Lo stato di crescente instabilità impedisce a molti civili di raggiungere strutture sanitarie e avere accesso alle cure. Attualmente solo i feriti più gravi riescono a raggiungere le strutture mediche. Le equipe di MSF sono fornite di kit d’emergenza per assistere i feriti.

MSF è presente in Pakistan dal 2008 per assistere le popolazioni vittime degli scontri armati. Donne e bambini sono particolarmente vulnerabili, a causa del limitato accesso alle cure. MSF attualmente gestisce progetti medici nella zona del NWFP (North West Frontier Province), nelle Zone Tribali Federalmente Amministrate (FATA) e in Balucistan, con un totale di 738 operatori umanitari.

In Pakistan MSF non accetta fondi da nessuna istituzione governativa e conta solo su donazioni private per continuare a svolgere il suo mandato medico umanitario in maniera indipendente e autonoma.

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