Pakistan: sei mesi dopo l alluvione

Medici Senza Frontiere è stata la prima organizzazione internazionale d’emergenza a rispondere al disastro in molte delle zone colpite. Insieme ad alcune organizzazioni locali, è stata in grado di agire immediatamente per rispondere ai bisogni della popolazione colpita.

Mentre si svolgeva il disastro, MSF ha ampliato le proprie attività basandosi sulla propria attività indipendente di monitoraggio delle esigenze della popolazione. Gli sforzi sono stati diretti ad assicurare l’accesso alle cure mediche gratuite e a fonti d’acqua potabile al fine di prevenire lo scoppio di malattie. MSF ha anche fornito generi di prima necessità alle vittime delle alluvioni affinché potessero migliorare le proprie condizioni di vita.

 

Le attività di MSF in Pakistan nel 2010 (in grigio i progetti chiusi)

 

Inizialmente MSF ha concentrato le proprie attività dove i bisogni erano maggiori, raggiungendo più persone possibili. Nel momento in cui altre organizzazioni hanno iniziato ad operare nelle aree colpite, MSF si è indirizzata verso le popolazioni più difficile da raggiungere. Alcune comunità infatti, erano state completamente isolate dalle piogge e raggiungerle ha rappresentato una vera sfida logistica.

A sei mesi dalle alluvioni, molte persone hanno iniziato a fare ritorno alle proprie case. Altre tuttavia, non riescono ancora a soddisfare i propri bisogni primari come l’accesso al cibo o ad un riparo sicuro. Per questo motivo le equipe di MSF continuano le loro attività, portando avanti programmi nutrizionali e fornendo generi di prima necessità e alloggi temporanei. MSF ha in programma di svolgere progetti di lungo termine in Pakistan, rimanendo pronti a rispondere a qualsiasi futura emergenza si possa presentare.

 

MSF in Pakistan ha:

  • effettuato 160.616 visite mediche in 5 ospedali, nelle 7 cliniche mobili e nei 6 centri di cura della diarrea;
  • visitato più di 97.000 bambini, donne in gravidanza o in allattamento e curato più di 8.800 bambini malnutriti;
  • eseguito 82 parti cesarei e 434 parti con complicazioni;
  • ricoverato 339 neonati;
  • distribuito 2.1 milioni di litri d’acqua pulita al giorno, costruito 709 latrine, 280 docce, 130 punti per il lavaggio delle mani e 271 pompe a mano;
  • distribuito 73.708 kit di prima necessità e 22.629 tende.
  • distribuito 2000 ripari temporanei.
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