Patrasso MSF continua il suo intervento dopo lo sgombero della baraccopoli

NB: l‘intervista è stata realizzata il 22 luglio 2009.

A poco più di una settimana dallo sgombero, qual è la situazione dei rifugiati e dei richiedenti asilo, e più in generale dei migranti a Patrasso?

La demolizione del campo ha lasciato le persone che vivevano lì senza un tetto per ripararsi. Molti di loro hanno perso tutto durante le operazioni di sgombero e durante l’incendio che è scoppiato in quel frangente. Ai richiedenti asilo (che hanno documenti e sono registrati) è stata offerta una sistemazione in albergo ma non è chiaro per quanto tempo potranno restare lì. Ai minori non accompagnati è stata data la possibilità di andare in un centro di accoglienza. Alcuni di loro hanno tra i 13 e i 14 anni e hanno paura a trasferirsi in questi luoghi perché temono di finire in prigione. Tutti i migranti privi di documenti sono stati arrestati o sono fuggiti da Patrasso o sono nascosti altrove. Quelli che sono ora nelle strade non hanno alcun tipo di assistenza e non hanno accesso né al cibo né ai servizi igienici. Queste persone hanno perso l’unico ricovero relativamente sicuro che avevano; questo tipo di esperienza è davvero traumatica per loro.

Cosa sta facendo MSF in questa situazione?

Il team di Patrasso sta seguendo queste persone per fornire loro assistenza medica e psico-sociale in diverse parti della città, e sta inoltre monitorando la situazione sanitaria di altri gruppi. Negli ultimi tre giorni il team ha distribuito kit igienico sanitari, sacchi a pelo e contenitori per alimenti.

Avete notizie degli arrestati? Dove si trovano in questo momento?

Per quanto ne sappiamo, le persone che sono state arrestate sono state trasferite nelle stazioni di polizia di Patrasso e dintorni, dove sono stati trattenuti con altri migranti privi di documenti che sono stati arrestati dalla polizia prima della demolizione del campo. Abbiamo visto che i migranti privi di documenti sono trattenuti nelle stazioni di polizia fino a un massimo di 20 giorni. Il team è riuscito a visitare una di queste caserme e ha potuto constatare che le celle non sono adatte; molte persone sono stipate in una cella e dormono sul pavimento molto sporco senza materassi. Non hanno inoltre accesso diretto a docce e servizi igienici. Siamo preoccupati perché molte di queste persone hanno bisogni medici e di salute mentale largamente trascurati, abbiamo anche visto che alcuni in stato di custodia cautelare sono stati feriti durante il loro arresto.
Quando vivevano nell’accampamento, molte di queste persone erano nostri pazienti quindi conosciamo bene i loro bisogni.
Molti di loro provengono da paesi in guerra e hanno affrontato un difficile viaggio in condizioni durissime e hanno bisogno di sostegno e di cure oltre che di un tetto sopra la testa.

Che ne è dei minori?

I minori necessitano di un’attenzione speciale. Affrontano gli stessi disagi degli adulti ma ovviamente sono più vulnerabili. Sappiamo che il Ministero della Salute in linea di principio vuole prendersi cura di loro, fornendo assistenza e una sistemazione in centri speciali, ma sappiamo anche che questi luoghi sono già sovraffollati e che molti dei minori sono detenuti in centri di detenzione o finiscono in strada senza alcuna protezione.

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