Regolamento sui Richiedenti Asilo: Amnesty International ICS E MSF criticano duramente il decreto.

Roma, 23 dicembre 2004 – Ieri è stato pubblicato il Decreto del Presidente della Repubblica (DPR 16 settembre 2004, n. 303) che attua le norme della legge Bossi Fini (Legge n.189/2002) in materia di diritto di asilo.

Amnesty International, ICS – Consorzio Italiano di Solidarietà e Medici Senza Frontiere esprimono le proprie preoccupazioni e perplessità rispetto al testo del Decreto che ha tenuto in scarsa considerazione le raccomandazioni presentate dagli enti di tutela del diritto di asilo, dalla Conferenza Stato Regioni e dagli enti locali.

Secondo le tre organizzazioni il regolamento di attuazione non scioglie i nodi critici presenti nella legge, in particolare per quanto riguarda quattro punti: possibilità di trattenere i richiedenti asilo all’interno dei centri di identificazione; sovrapposizione dei centri di identificazione per richiedenti asilo con i centri di permanenza temporanea per irregolari; mancanza di effetto sospensivo del ricorso contro il diniego dello status di rifugiato; procedura del riesame insoddisfacente.

“Le disposizioni relative al trattenimento sono decisamente ambigue. I richiedenti asilo sprovvisti di documenti e quelli che si trovano in condizioni di soggiorno irregolare al momento della domanda di asilo, possono allontanarsi dai centri di identificazione solo su esplicita autorizzazione da parte del funzionario prefettizio cui viene conferito un potere di decisione eccessivamente discrezionale” – ha dichiarato Marco Bertotto, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International. “In tal modo si introduce una limitazione della libertà personale, che viola il dettato costituzionale e le convenzioni internazionali”.

Le tre organizzazioni esprimono inoltre forti preoccupazioni sull’allestimento dei centri di identificazione per richiedenti asilo che di fatto si delineano come strutture interne o contigue ai centri di permanenza temporanea. Nonostante le due tipologie di centro debbano avere finalità e modalità di gestione del tutto diverse, sembra emergere il tentativo di equipararle nella prassi.
Rispetto infine alle garanzie di tutela per coloro che ricevano un diniego del riconoscimento dello status di rifugiato “permangono le perplessità relative alla procedura di riesame che non presenta le necessarie caratteristiche di terzietà e imparzialità” – ha sottolinea Gianfranco Schiavone, vice presidente di ICS. “Così come la possibilità di rimanere sul territorio italiano, nel caso di ricorso davanti al giudice, è vincolata a una decisione discrezionale del Prefetto e comunque prevede un trattenimento all’interno di centri di permanenza temporanea”.
“Troviamo assolutamente inaccettabile l’atteggiamento del Governo italiano che si ostina a non adottare serie strategie che garantiscano il rispetto degli standard minimi di accoglienza fissati a livello internazionale per i richiedenti asilo” – ha aggiunto Loris De Filippi di MSF.
Amnesty International, ICS e Medici Senza Frontiere auspicano quanto prima l’approvazione da parte del Parlamento italiano di una legge che disciplini, in maniera puntuale e rispettosa delle convenzioni internazionali e della Costituzione italiana, la delicata materia del diritto di asilo e garantisca finalmente piena protezione a chi è perseguitato e torturato per le proprie idee, per il proprio credo religioso o per la propria nazionalità o colore della pelle.

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