Repubblica Democratica del Congo continuano gli scontri nel Nord Kivu

Kinshasa/Roma 24 settembre 2008 – Pesanti combattimenti tra gruppi armati sono scoppiati lo scorso 18 settembre a nord-est del centro di Masisi nel nord del Kivu. Il team di MSF, che lavora nell’ospedale di Masisi, ha effettuato 17 interventi chirurgici sui civili, e ha curato uomini feriti negli scontri a fuoco.

Tra i residenti della città di Masisi e i villaggi vicini, si stimano circa 12mila sfollati che prima si erano raccolti nei presso di Masisi per poi fuggire nei boschi a causa dell’acuirsi degli scontri. Metà dei pazienti, e una parte del personale dell’ospedale, sono fuggiti temendo che gli scontri potessero raggiungere la città. Nonostante la situazione caotica, MSF è riuscita a portare avanti le attività dell'ospedale, tra cui un centro nutrizionale con 54 bambini malnutriti. Il venerdì sera gli scontri erano cessati, e molti sono rientrati a Masisi. MSF sta valutando la situazione e la richiesta di assistenza in seguito a segnalazioni di stupri perpetrati da uomini armati. MSF è attualmente l'unica organizzazione internazionale che fornisce assistenza a Masisi e nei suoi dintorni.

"Questa situazione è l’ennesimo esempio della violenza e della insicurezza cui è sottoposta la popolazione del Kivu settentrionale", spiega Anna Halford, coordinatore di Masisi. "Nonostante l’accordo di pace raggiunto a gennaio, la lotta è aumentata in termini di intensità e di violenza. I civili coinvolti negli scontri sono di nuovo costretti ad abbandonare le loro case in gran numero. "Oltre che per le violenze e per gli attacchi, la vulnerabilità della popolazione è aumentata di recente a causa del saccheggio dei centri sanitari, compresi quelli di Kachuga e Busihe supportati da MSF”.

Negli ultimi dieci giorni, la violenza nel Kivu settentrionale ha provocato lo sfollamento di migliaia di persone. MSF invierà un team per valutare la situazione a Ngungu, un villaggio a sud di Masisi, dove pare si siano radunate 17mila persone. MSF ha anche rafforzato i suoi programmi a Kitchanga che ospitano un gran numero di persone fuggite dai villaggi vicini dai combattimenti. La popolazione di Kitchanga è raddoppiata nel corso degli ultimi nove mesi, MSF ha aperto due centri sanitari supplementari per far fronte all’aumento delle richieste di assistenza.

Nel Kivu meridionale tra le 5 e le 10 mila persone sono fuggite dalle violenze e sono arrivate nella zona di Minova, vicino al confine con il nord Kivu. Un team di MSF sta valutando la situazione nella zona. Alcuni feriti stanno giungendo nell’ospedale di Minova dove MSF ha donato materiale medico e farmaci.

 

Dagli inizi di settembre MSF ha lavorato per fornire assistenza nelle zone di conflitto nel nord Kivu. MSF ha dovuto trasferire le proprie equipe da Nyanzale e Kabizo, e ha evacuato in parte i tema da Rutshuru. Un’equipe di emergenza sta fornendo cure mediche agli sfollati a Kanayabayonga. MSF continua a fornire assistenza nell’ ospedale di Mweso, anche se un gran numero di pazienti sono stati trasferiti a causa dei combattimenti.

In Nord Kivu MSF fornisce gratuitamente assistenza sanitaria primaria e secondaria attraverso il sostegno agli ospedali e alle cliniche mobili nei pressi di Rutshuru, Nyanzale, Kabizo, Kitchanga, Mweso, e Masisi. MSF continua inoltre a distribuire acqua e a fornire servizi igienico – sanitari, ad assistere le vittime di stupro, di malnutrizione, e a vaccinare la popolazione.
 

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