Repubblica Democratica del Congo in tre giorni 250mila persone sono fuggite dai combattimenti nel Nord Kivu

Medici Senza Frontiere (MSF) è stata costretta ad abbandonare alcune aree e a riposizionare le sue equipe in altre a causa dei pesanti combattimenti iniziati il 28 agosto nella provincia del Nord Kivu, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo (RDC). Gli abitanti del Nord Kivu, già vittime di una violenza praticamente continua, si trovano ancora una volta nel mezzo del campo di battaglia. MSF sta assistendo a un aumento significativo del livello degli ostilità – non più brevi scontri, ma combattimenti prolungati con armi pesanti. Anche se le Nazioni Unite hanno impiegato una forza di peacekeeping nel Nord Kivu (la MONUC), questa, nonostante i suoi 14mila caschi blu, non è in grado di mantenere la pace.

MSF ha ritirato completamente le sue equipe da Nyanzale e Kabizo, e ha evacuato parzialmente i team dall’ospedale di Rutshuru, lasciando un’equipe medica e una chirurgica a occuparsi dei feriti e dei casi d’emergenza. A Mweso, la vicinanza alla linea del fronte ha reso impossibile per le equipe di mantenere una presenza costante, di conseguenza 55 pazienti che hanno bisogno di assistenza 24 ore su 24 sono stati trasferiti all’ospedale di Kitchanga. MSF continua a fornire assistenza a Kitchanga, Mweso, Masisi e Rutshuru.

La situazione umanitaria è estremamente preoccupante. I combattimenti hanno causato massicci spostamenti di popolazione. Nell’arco di tre giorni si stima che 250mila persone che vivevano nei campi sfollati lungo l’asse Katsiro – Butare siano fuggite, insieme ai residenti dei villaggi della zona. Migliaia di persone sono fuggite verso nord (a Kayna, Kanyabayonga e oltre ancora). MSF ha riposizionato alcune delle sue equipe a Butempo per valutare la situazione in questa zona. In migliaia sono fuggiti anche dalle zone di Kachuga e Mweso. Dove possibile, MSF ha aumentato la sua offerta di cure mediche e assistenza per prevenire lo scoppio di epidemie, come il colera, ma rimane altissima la preoccupazione per le persone che sono fuggite verso aree tagliate fuori dai combattimenti.

A oltre due anni dalle prime elezioni democratiche dopo decenni, che avrebbero dovuto portare stabilità in questo paese dilaniato dai conflitti, la popolazione della Repubblica Democratica del Congo continua a essere vittima di guerre, violenze e malattie. MSF lavora nella Repubblica Democratica del Congo dal 1981, e attualmente sono 3084 gli operatori umanitari internazionali e congolesi impegnati in tutto il paese.

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