Rifiutata l’autorizzazione per MSF a lavorare a Lugansk. Migliaia di persone vulnerabili prive di cure

MSF è allarmata per la decisione del Comitato Umanitario dell’auto-proclamata Repubblica Popolare di Lugansk, che ha rifiutato all’organizzazione l’autorizzazione a fornire cure mediche e assistenza umanitaria a Lugansk. MSF teme fortemente che questo impedirà a molte persone vulnerabili nell’area di avere accesso a cure mediche e farmaci essenziali.

“È una decisione inaccettabile, visti gli ingenti bisogni medici e umanitari delle persone colpite dal conflitto a Lugansk” ha dichiarato il dott. Bart Janssens, direttore delle operazioni di MSF. “MSF è stata una delle poche organizzazioni internazionali a fornire assistenza vitale a Lugansk per oltre un anno. Abbiamo supportato medici e infermieri nel portare avanti il loro cruciale lavoro. Come in tutte le zone di conflitto dove MSF lavora, il nostro unico obiettivo è aiutare le persone vulnerabili, indipendentemente dal loro credo politico e dal lato del fronte in cui si trovano a vivere”.

Da giugno 2014, MSF ha supportato 109 strutture sanitarie e sociali a Lugansk fornendo farmaci essenziali, materiali medicali, apparecchiature, materiali per l’igiene e beni di prima necessità. Attraverso cliniche mobili in 35 zone, le équipe di MSF hanno effettuato più di 42.000  consultazioni mediche di base insieme ai medici del servizio sanitario nazionale. MSF ha donato farmaci e forniture medicali per trattare fino a 37.500 persone affette da malattie croniche come diabete, ipertensione e malattie cardiache e fino a 4.900 feriti di guerra nei periodi di combattimento più intensi. Tutte le cure e le medicine sono state fornite in modo del tutto gratuito. 

“A causa del conflitto, la fornitura di farmaci a Lugansk è stata interrotta o ridotta nell’ultimo anno e il prezzo dei farmaci disponibili è aumentato notevolmente” continua Bart Janssens. “Vediamo persone che faticano ad avere accesso ad antibiotici, antidolorifici, insulina, farmaci psichiatrici e trattamenti per malattie croniche come pressione alta, malattie cardiache e renali. Siamo preoccupati in modo particolare per le persone che vivono vicino al fronte. Sono le persone vulnerabili – anziani, malati, disabili e sfollati – che soffrono di più. Siamo molto scontenti per non poterli più aiutare, soprattutto dopo che molti medici e infermieri hanno lasciato le aree del fronte e c’è l’inverno in arrivo”.

Tutte le attività di MSF, compresi il trasporto, lo stoccaggio e la distribuzione di medicine alle strutture sanitarie, sono state coordinate e rendicontate regolarmente alle autorità sanitarie di Lugansk. A seguito della decisione del Comitato Umanitario, MSF ha chiuso il proprio ufficio a Lugansk e non ha più personale nell’area della Repubblica Popolare di Lugansk. Prima di partire, MSF ha donato le ultime scorte di farmaci alle strutture sanitaria che ne avevano urgente bisogno. 

“Abbiamo fatto ogni sforzo possibile per essere trasparenti e lavorare in collaborazione con le autorità” afferma Janssens. “Per questo siamo molto irritati che abbiano diffuso sui media affermazioni false su di noi e abbiano cercato di intimidire la nostra équipe portando uomini armati nell’ufficio in diverse occasioni nelle ultime due settimane”.

Le attività di MSF nel Paese:

MSF continua a lavorare su entrambi i lati del fronte in tutta l’area orientale del paese, tra cui l’area dell’auto-proclamata Repubblica Popolare di Donetsk. Dall’inizio del conflitto, MSF ha supportato più di 250 strutture sanitarie su entrambi i lati del fronte con donazioni di farmaci e materiali medicali. Dal maggio 2014, le équipe di MSF hanno effettuato più di 102.000 consultazioni mediche di base e hanno fornito materiali medicali per trattare oltre 23.000 feriti di guerra e medicine per trattare più di 61.000 pazienti con malattie croniche. MSF gestisce un programma per la tubercolosi resistente ai farmaci nell’area di Donetsk dal 2011, che attualmente ha in cura 196 pazienti all’interno del sistema penitenziario.

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